Approvo Mario Draghi il quale, ricordando la caduta del nazifascismo, ha notato uno strappo nel cielo di carta del teatrino della celebrazione ed è rimasto sconcertato, come dice Pirandello a proposito dell’Oreste di Sofocle che se notasse quel buco diventerebbe Amleto[1].
Il presidente del consiglio dunque ha detto: “Non fummo tutti noi Italiani brava gente”. Chiarisco per chi non fosse informato o fosse stato disinformato.
La resistenza al fascismo fu messa in atto da pochi onesti coraggiosi quando Mussolini era in auge. Erano così pochi che bastava ammazzarli o metterli in prigione per continuare a spadroneggiare e a delinquere.
Gli altri tacevano o applaudivano.
Non bastò il turpe e vile assassinio di Matteotti a farlo cadere, né i genocidi ordinati e perpetrati in Libia e in Etiopia.
La massa degli Italiani anzi acclamava entusiasta tali abomini.
L’opposizione crebbe quando Hitler e Mussolini persero la guerra ad opera pima dell’Unione Sovietica, ora esecrata dai più, poi degli Anglo-Americani. Certo i partigiani contribuirono a questa sconfitta anche con il tributo di tante giovani vite.
Ma sostenere che l’intera Italia insorse in tempo contro il fascismo e gli fece perdere la guerra è una menzogna. E questa menzogna è un oltraggio ai giovani e meno giovani partigiani morti, uccisi dai nazisti tedeschi e dai fascisti italiani che ora per giunta stanno rialzando la testa. Non solo: diverse parti dell’amministrazione e della scuola di questo nostro Stato sono rimaste sostanzialmente dirette in maniera fascista per diversi anni.
Molto bene dunque Mario Draghi che ha messo in luce una crepa nello slogan che leggo nella prima pagina del quotidiano “la Repubblica di oggi”: “25 aprile, il secondo Risorgimento”
Che questo secondo risorgimento non ci sia stato nella coscienza di troppi italiani si vede dai tanti morti lasciati annegare nel mare mentre impoloravano aiuto.
Ha fatto bene il Papa a gridare”Vergogna”! levando questa espressione di sdegno del tutto opportuno nel giorno della celebrazione di questo risorgimento immaginario.
Bologna 25 aprile 2021 ore 17, 47
giovanni ghiselli
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