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Antonio vuole tentare una riscossa. Ma i segni sono pessimi
“now I will set my teeth - and send to darkness all that stop me. Come,
let’s have one other gaudy - latino gaudium, gaudere;
greco ghqevw - night: call to me - all my sad
captains, fill our bowls - latino bulla - once more: - let’s
mock the midnight bell” (III, 13, 181 - 185), ora voglio serrare i denti e
mandare nelle tenebre tutti quelli che cercano di fermarmi. Su,
prendiamoci un’altra notte gioiosa: chiamatemi tutti I miei tristi capitani,
riempiamo le nostre coppe ancora una volta: e scherniamo la campana della mezzanotte.
Cleopatra replica: It is my birh-day: - I had thought to have
held it poor, but since my lord - is Antony again, I will be Cleopatra”
(185 - 187), è il mio compleanno: avevo pensato di passarlo tristemente , ma
dal momento che il mio signore è di nuovo Antonio, io voglio essere Cleopatra.
Torna il nesso già indicato con Medea superest.
Antonio conferma la sua decisione disperata senza escludere del resto la
speranza: “come on my queen - greco gunhv - : - there is sap in ’t yet. The next time I do fight - i’ll make
death love me, for I will contend - even with his pestilent scythe (III, 13, 191 - 194), venite mia regina: c’è ancora della vita in
questo. Nel prossimo combattimento mi farò amare dalla morte, perché io
lotterò persino con la sua falce avvelenata.
Nella mezzanotte fra il 31 luglio e il primo agosto del 30 ci furono i
segni della fine ultima di Antonio.
Si racconta che improvvisamente si udirono suoni armoniosi di vari
strumenti e il clamore di una folla - kai; boh;n o[clou - con grida e danze da satiri, come fosse una schiera dionisiaca che
procedeva non senza turbolenza - w{sper qiavsou tino;" oujk
ajqoruvbw" ejxelauvnonto" - e sembrava
che avanzasse attraverso il centro della città in direzione della porta
esterna, quella rivolta dalla parte dei nemici - ejpi; th;n
puvlhn e[xw th;n tetrammevnhn pro;" tou;" polemivou" .
Là giunto, il tumulto arrivato al massimo,
cessò. Kai; tauvth/ to; qovrubon ejkpesei`n plei`ston
genovmenon - A chi esaminava il segno pareva che abbandonasse
Antonio il dio con il quale egli aveva continuato a identificarsi e a
conformarsi (Plutarco, Vita di Antonio, 75, 4 - 6)
Si ricorderanno altri brutti presagi per Antonio,
pecedentemente segnalati tanto da Plutarco quanto da Shakespeare.
Nel IV atto dell’ Antonio e Cleopatra Shakespeare
riprende quello delle rondini che nella Vita di Plutarco si
trova a 60, 7 citato sopra.
L’antoniano Scaro dunque dice tra sé: “Swallows
have built - in Cleopatra’s sails their nests - latino nidus -
: the augurers - say they know not, they cannot tell, look grimly - and dare
not speak their knowledge. Antony - is valiant, and dejected, and by
starts - his fretted fortunes give him hope, and fear - of what he has, and has
not” (Antonio e Cleopatra, IV, 12, 4 - 9), delle rondini hanno
costruito i loro nidi sulle vele di Cleopatra: gli àuguri dicono di non sapere,
non possono parlare, hanno un aspetto torvo e non osano dire quello che sanno.
Antonio è animoso e pure scoraggiato, e a sbalzi le sue logorate fortune gli
danno speranza e timore di quello che ha e non ha.
Le vele (sails) di Cleopatra sono state già
menzionate come purpuree (purple) da Enobarbo, (II, 6, 198), quindi da
Cleopatra stessa come timorose (fearful sails, III, 11, 55). Ora
presentano il segno cattivo del lato infausto della rondine.
Del resto la porpora è fin da Omero associata
alla morte
Breve excursus sul nesso porpora - morte
Nel V dell’Iliade purpurea
è la morte che prese il troiano Ipsenore colpito da Euripilo: “e[llabe
porfuvreo~ qavnato~ kai; moi'ra krataihv” (v. 839, lo
prese la morte purpurea e la moira possente.
Questo verso viene ripetuto da Giuliano quando, il 6
novembre del 354 viene nominato Cesare dal cugino Costanzo. In quella
circontanza risplendeva nel fulgore della porpora imperiale (imperatorii
muricis fulgore), i soldati lo avevano acclamato battendo gli scudi sul
ginocchio, e, salito sul cocchio imperiale, procedeva verso la reggia (Ammiano
Marcellino, Storie, XV, 8). Morirà nove anni dopo combattendo
contro i Persiani.
Dario
III a capo dell' esercito persiano schierato contro Alessandro spiccava
per il suo sfarzo: "purpurae tunicae medium album intextum erat"[1], la tunica di porpora era intessuta
d'argento nel mezzo. Ebbene, era già consacrato alla morte. Anche
il Cristo tribolato, già destinato alla morte, presentato da Pilato, è
vestito di porpora: "Exiit ergo Iesus foras, portans spineam coronam et
purpureum vestimentum. Et dicit eis - Ecce homo! - " ( Giovanni,
19, 5)
Un forte
valore simbolico ha anche il tappeto di porpora che Clitemestra fa dispiegare
dinanzi ad Agamennone e che porterà il re nel bagno ove sarà assassinato; esso
rappresenta il mondo di lussi e di sfarzi di cui Clitemestra si compiace, ma ha
al tempo stesso un valore quasi magico, preludendo alla ricca veste in cui al
momento del delitto Agamennone resterà impigliato come in una rete.
Credo di
avere riconosciuto un’eco del tappeto rosso nel film di Chaplin The
great dictator (1940): Napoloni - Mussolini, in visita da Hynkel - Hitler,
non è disposto a scendere dal treno se non gli distendono davanti un tappeto: “I
never get out without a carpet”.
Bologna 15
aprile 2021 ore 13, 52
giovanni
ghiselli
p. s.
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[1] Curzio
Rufo, Historiae Alexandri Magni, 3, 3, 17.
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