Il silenzio è la cornice del racconto di Enea che affascina Didone.
All’inizio del secondo libro dell’Eneide inizia la narrazione del viaggio dei profughi troiani, un lungo racconto che proseguirà per tutto questo canto e nel successivo, il cui ultimo verso ne segna il termine dopo 1494 esametri Conticuit tandem factoque hic fine quievit" (III, 718).
I primi due versi del secondo canto, introduttivi degli apologhi seguenti sono:
Conticuere omnes intentique ora tenebant.
Inde toro pater Aeneas sic orsus ab alto” (Eneide, II, 1-2)
Perché aggiungo questo? Perché un’orazione bella impone da sola l’attenzione e il silenzio. Il bravo professore che ha parole e cose belle da raccontare non ha problemi di disciplina, come il politico bravo non ha bisogno di starnazzare come le anatre o ragliare come gli asini.
Purtroppo assistiamo spesso a tale imbestiamento di coloro che dovrebbero educare e guidare la nazione.
giovanni ghiselli
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