venerdì 18 giugno 2021

Scordare

Scordare è non tenere nel cuore, dato che la memoria è in massima parte emotiva. Io almeno ricordo solo quello che mi sta a cuore, che ha colpito la mia emotività. Nell’Odissea  diversi compagni di Ulisse arrivano a scordare il ritorno novstou laqevsqai (IX, 97)

Sono quelli che mangiano i fiori del loto e si perdono nell’indifferenza. Sono i drogati.

Per me che studio e racconto quanto mi ha impressionato, e cerco di farlo leggendo il meno possibile, scordare costituirebbe il fallimento della mia identità di conferenziere-educatore che mi sta a cuore.

Per Odisseo che non vuole scordare il ritorno a Itaca novstou laqevsqai è il vetitum maximum. Anche per me e per altri studiosi seri è un tabù,

 

Ma vediamo l’altra faccia di questa medaglia.

Nell’Eneide di Virgilio, Mercurio mandato da Giove investe Enea rimproverandolo: “Continuo invadit: Tu nunc, Karthaginis altae

Fundamenta locas pulchramque uxorius urbem

Extruis heu regni  rerumque oblite tuarum?” (265-267)

Tu ora getti le fondamenta dell’ala Cartagine, schiavo di donna, e costruisci la bella città, dimentico ahi del regno tuo e  delle cose che devi?  

Doveva dare pincipio  a quella che sarebbe stata la Roma imperiale e imperialista quo cuncta undique atrocia aut pudenda confluunt celebranturque” (Annales, XV, 44), dove, a detta di Tacito, tutte le atrocità e le vergogne confluiscono da tutte le parti e si divulgano.

Senza contare il mattatoio delle guerre sulle quali si è fondato l’impero

giovanni ghiselli

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