Olimpiade, Nastasja Filippovna. Caterina Ivanovna e Gruscenka odiano e pure amano colui che ha inflitto l’oltraggio. Tony Buddenbrook
Alla donna oltraggiata di Euripide-“Mhvdeia d’ hJ duvsthno" hjtimasmevnh” Medea, 20 può essere avvicinata Olimpiade, la madre di Alessandro Magno: “ u{popta h\n jAlexavndrw/ ej~ Fivlippon, ejpeidh; Eujrudivkhn gunai`ka hjgavgeto Fivlippo~ , jOlumpiavda de; th;n jAlexavndrou mhtevra hjtivmase” (Arriano, Anabasi di Alessandro, 3, 6, 6), poiché Alessandro aveva dei sospetti verso Filippo, da quando Filippo aveva sposato Euridice, e aveva sdegnato Olimpiade madre di Alessandro.
Un’altra donna oltraggiata è Nastasja Filippovna di L'idiota di Dostoevkij. Questa, una giovane bella, intelligente e fuori dal comune, odiava Totzkij, l'uomo ricco e potente che l'aveva sedotta e disonorata da adolescente, quindi la manteneva nel lusso ma non senza averne paura:"Totzkij ricordava che anche prima aveva avuto momenti in cui gli erano balenati alla mente strani pensieri, osservando, per esempio, gli occhi della fanciulla: vi si presentivano tenebre profonde e misteriose. Quello sguardo pareva un enigma vivente…trascorsero cinque anni di quella vita a Pietroburgo, e si capisce che nel corso di quel tempo molte cose si precisarono. La posizione di Totzkij non era delle più invidiabili; il peggio era che, essendosi lasciato spaventare una volta, ormai non poteva più ritrovare la tranquillità. Aveva paura, senza poter precisare con sicurezza di che cosa; aveva semplicemente paura di Nastasja Filippovna".
Il seduttore si rese conto che la donna non tendeva nemmeno a farsi sposare da lui:"Gli sembrava possibile una sola spiegazione, e cioè che l'orgoglio illimitato di quell'oltraggiata e fantastica donna era giunto a tal punto di pazzia, ch'ella preferiva esprimergli una volta di più il proprio disprezzo col rifiuto, che consolidare per sempre la sua posizione, entrando a far parte d'un ceto sociale addirittura insperato per lei. Il peggio, in tutto ciò, era che Nastasja Filippovna aveva decisamente preso il sopravvento"[1].
Anche in I fratelli Karamazov ci sono donne oltraggiate: una è Caterina Ivanovna la quale ama Dimitri che la offende, anzi proprio perché la offende, secondo quanto le dice Ivan :" Ora parto; ma sappiate, Caterina Ivanovna, che voi amate effettivamente soltanto lui. E quanto più egli vi offende, tanto più voi l'amate. Proprio in ciò consiste la vostra tortura. Voi lo amate precisamente così come è; lo amate anche se vi offende. Se egli si fosse corretto, il vostro amore sarebbe immediatamente finito, e voi l'avreste abbandonato" (p. 257). L'altra donna legata a un'offesa ricevuta è Gruscenka, che era stata sedotta a 17 anni da un ufficiale polacco, il quale poi l'aveva abbandonata. Diversi anni dopo la giovane dice:"Vedi, Alioscia, io ho preso molto gusto a queste torture che durano ormai da cinque anni…Forse non lui io amo, ma soltanto l'offesa che mi fu fatta!" (p. 444).
T. Mann
I Buddenbrook 1901. La ricerca del borghese
I matrimoni borghesi. I Buddenbrook avevano un commercio di granaglie a Lubecca. Tony è la vestale della famiglia e si sposa due volte per evitare la stravaganza del celibato. Non si possono seguire le proprie vie irregolari. Il padre Johann la induce a rinunciare all’amore con un ragazzo affine per sposare nel 1846 un uomo, Grunlich con il quale la ragazza non ha nessun dialogo. Costui per giunta fallisce economicamente. Quindi la insulta dandole dell’oca e dicendole che l’ha sposata per la dote.
Anche Thomas si sposa con una donna-Gerda-del tutto diversa da lui per la dote di 300 mila marchi.
La loro legge suprema era salvare le apparenze e incrementare la rucchezza con la potenza della famiglia. Però sbagliano nella sostanza, quella sentimentale, morale e pure economica.
Tony fa un secondo matrimonio fallimentare con Permander di Monaco. Il fratello aveva preso informazioni e le aveva avute sbagliate.
Quel secondo marito non lavorava, beveva, viveva a spese di Tony, amoreggiava con la cameriera. Disse alla moglie: “Va’ all’inferno porca carogna!”
Tony torna di nuovo dal fratello Thomas, il capofamiglia dopo la morte del padre, che vorrebbe rimandarla a Monaco per evitare lo scandalo del secondo divorzio ma Tony dice: “non posso acclimatarmi tra gente senza dignità, senza morale serietà e signorilità, gente sudicia pigra e leggera,
La montagna magica (Der Zauberberg.)1924.
Angoscia crescente p. 205
Anche qui la differenza di classe contrasta con l’inclinazione amorosa.
Il protagonista Hans Castorp si innamora di Claudia Chauchat, un’ospite del sanatorio, il genius loci. Il giovane portava l’immagine di quella donna nel cuore scosso. Il pedagogo liberale Settembrini dice a Hans che Claudia è la sua Beatrice, la sua guida verso le nove sfere rotanti del paradiso, ed è pure Venere, Circe Persefone e Lilith, la prima moglie di Adamo. Questa donna ricordava a Castorp un compagno di scuola Hippe Pribislav per il taglio sottile degli occhi. Gli venne in mente che aveva chiesto una matita a Hippe. Gliela diede dicendo che doveva restituirla e di non romperla. Amare è ricordare
Nella conclusione di un lungo corteggiamento durante la festa del martedì grasso, Hans chiese una matita a Claudia che gliela diede, poi si avviò verso la porta per tornare in camera e con la mano sullo stipite disse “N’oubliez pas de me rendre mon crayon” (Notte di Valpurga, p. 506). Hans naturalmente gliela riportò
La Chauchat poteva essere solo un’avventura che non doveva trovare approvazione davanti al tribunale della ragione: era una donna ammalata, fiacca, febbricitante e bacata nell’animo, circostanza connessa con gli aspetti equivoci della sua esistenza complessiva.
Per questo Hans provava con l’amore anche sentimenti di prudente distacco (cfr. amo et odi, amare e bene velle)
Pirandello L’esclusa 1901
Marta Ajala è una bella giovane donna cacciata dal marito Rocco Pentagora per presunto adulterio. Il padre di Rocco, Antonio aveva cacciato la sua anni prima : fece con una mano le corna e le agitò in aria. Disse al figlio: “vedi queste? Per noi, stemma di famiglia!”
Anche il padre di Antonio, nonno di Rocco, le aveva in testa. “Il mestiere delle mogli è quello di ingannare i loro mariti.
tra un disordinato profluvio di messaggi d'amore" (p. 279).
Cfr. L’eterno marito di Dostoevskij.
Marta non era né si sentiva in colpa: “aveva la coscienza sicura lei, che non sarebbe mai venuta meno ai suoi doveri di moglie, non perché stimasse degno di tale rispetto il marito, maIl perché non degno di lei stimava il tradirlo, e che mai nessuna lusinga sarebbe valsa a strapparle una anche una minima concessione” p. 58.
Dentro il cranio, il cervello le si era ormai ridotto come una spugna arida, da cui non poteva più spremere un pensiero che la confortasse, che le desse un momento di requie.
Suo marito Rocco era uno dell’armento[2], lieto e pago di appartenervi
Marta rimpiangeva il tempo dei suoi studi e le dispiaceva non averli seguitati.
Durante una selvaggia festa religiosa la folla aizzata da Antonio Pentagora dà quasi l’assalto alla casa delle tre donne. C’era poi la miseria che batteva alle porte delle tre desolate.
Alla fine Marta tradirà il marito che la riprenderà con sé.
giovanni ghiselli
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