sabato 19 giugno 2021

Shakespeare, "Riccardo III". XXXVIII

 
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Con questo file, che devo dividere in due parti, concludo il percorso preparato per i quattro incontri online, di due ore ciascuno, che inizierò martedì 29 giugno prossimo.
 
Le parti dell’intero percorso sono:
 Introduzione a Plutarco e Seneca (pp. 1-22)
Shakespeare in generale. I drammi Giulio Cesare e Coriolano (pp. 1-76)
Antonio e Cleopatra pp. 1-112
Riccardo III pp. 1-122
Ogni parte contiene collegamenti con altri drammi di Shakespeare e con altre opere di autori greci, latini e moderni. Grantisco la qualità del corso come potete vedere da questo breve saggio.
giovanni ghiselli
 
 
Riccardo III, Atto V, scena 4
Entra Catesby che chiede soccorso a Norfolk dicendo: “The king enacts more wonders than a man  (V, 4, 2) il re esegue prodigi più che umani. Riccardo è sempre stato estraneo al naturalmente umano.
 
Lo accosto a lady Macbeth quando è prossima a morire e il dottore dice: “unnatural deeds do breed unnatural troubles  (Macbeth, V, 3) atti contro natura producono turbamenti innaturali.
 
Il suo cavallo è stato ucciso ed egli si batte a piedi.
Il cavallo ha una funzione importante nella guerra di quel tempo, e più di tutti ha bisogno di servirsene un guerriero lamely claudicante quale si presenta Riccardo nella prima scena di questo dramma (I, 1, 22).
Riccardo è cladicante, come Edipo, e non si avvale di valido piede"  j ouj podi; crhsivmw/-crh'tai "(Sofocle, Edipo re, v.878-879). 
 
Atto V scena 5
Entra in scena Riccardo III e lancia il grido A horse!a horse! My kingdom for a horse! (V, 5, 7). , un cavallo un cavallo! Il mio regno per un cavallo. Il regno che gli è costato tanti delitti vale meno di un cavallo. E’ un’altra smontatura del potere che non solo non è felicità ma nemmeno potenza.
 
Catesby gli consiglia la fuga ma Riccardo assume la veste dell’eroe il cui motto è “non cederò”- ouj lhvxw  detto da Achille in Iliade , XIX, 423.
 
Riccardo dunque dice di avere puntato tutto su una sola giocata e accetterà il rischo del dado. Questo fa venire in mente l' alea jacta esto di Cesare (Svetonio, Vita, 32) e pure quanto dice Macbeth dopo l'uccisione del suo re Duncan. "there is nothing serious in mortality-all is but toys" (II, 3) non c'è niente di serio nella vita mortale, tutto si riduce a giocattoli
Senza contare che i dadi del destino sono sempre truccati
In un frammento  di Sofocle leggiamo: “ajei; ga;r eu\ pivptousin oiJ Dio;~ kuvboi”, i dadi di Zeus cadono sempre bene.
Per quanto riguarda l’alea di Cesare, Lucano scrive: placet alea fati (Pharsalia, VI, 8) gli piace correre rischi, abituato com’era a vincere, ma è di Zeus, o del Fato,  la mano che lancia i dadi degli uomini, e il trucco non favorisce sempre la stessa persona, per quanto avventurata.
 
Del resto: non illuderti che il potere (kravto") sia potenza (duvnami"):“ mh; to; kravto" au[cei duvnamin ajnqrwvpoi" e[cein”, dice Tiresia a Penteo re di Tebe (Euripide, Baccanti, 310). Anche lui come Cesare, Pompeo e Riccardo e pure Richard combatte e si agita solo per una tomba :
“Et ducibus tantum de funere pugna”(Lucano, Pharsalia, VI, 811) pure i comandanti combattono solo per una tomba. Come noi tutti.
 
Quindi Riccardo ripete il suo verso di mote  A horse!a horse! My kingdom for a horse! (13). Sono le sue ultime parole.
All’ultima scena è premessa la didascalia con la notizia che Riccardo si batte con Richmond e viene ucciso.
Quindi entra in scena il vincitore con Stanley, conte di Derby, che tiene la corona in mano e altri nobili.
Richmond annuncia: “the bloody dog is dead” (V. 5, 2), il cane sanguinario è morto. Probabilmente anche l’uccisore di Riccardo sarà insanguinato.
What bloody man is that?, chi è quell’uomo insanguinato?, sono le prime parole umane, dopo quelle delle tre streghe, nel Macbeth (I, 2, 1). Le pronuncia Duncan, il re vedendo un suo ufficiale reduce dalla battaglia. E’ un segno: più avanti scorrerà il sangue di Duncan ucciso da Macbeth, poi quello dello stesso Macbeth.
 
Stanley porge a Richmond la corona regale che ha strappato dalla testa dell’usurpatore. Quindi gli dà la buona notizia che il proprio figliolo è al sicuro e nomina alcuni nobili caduti da una parte e dall’altra,
Richmond, il buon re, dotato di pietas, che succede al mostro spietato, ordina che tutti i nobili ricevano la sepoltura che spetta alla loro nascita.
Anche  i riti funebri  dunque sono classisti.
Inoltre Richmond ordina che si poclami un indulto a chi si sottometterà. Cfr. il mh; mnhsikakei`n (Senofonte, Elleniche, II, 4, 43), l’ astenersi dalle rappresaglie,  seguito alla caduta dei Trenta tiranni, o anche a quello di Togliatti, caduto il fascismo. Una volta caduta la testa del capo, i suoi seguaci non sono più pericolosi: lo rinnegano sempre quasi tutti.
Segue il discorso che sancisce e santifica il lieto fine
Richmod manterrà il giuramento fatto di unire le due rose:
Il vincitore auspica una nuova età dell’oro: come aveva solennemente giurato
“We will- latino velle-  unite-latino unire- the white rose- greco rJovdon, latino rosa- and the red- greco eJruqrov", latino ruber, uniremo la rosa bianca (York) e la rossa  (Lancaster). 18-19
Il cielo che per tanto tempo ( trenta anni: 1455-1485) ha guardato accigliato la loro ostilità, ora può sorridere.
Il cielo nelle tragedie è spesso coinvolto nelle vicende umane
Ricordo il già citato  :"Fecimus coelum nocens" ( Seneca, Oedipus, v. 36).
York e Lancaster furono divisi dall’odio e dal clima della totale ostilità : “the brother- greco fravthr- latino frater- blindly shed-orig. to separate- greco scivzw latino  scindo- the brother’s blood;-the father greco pathvr- latino pater- rashly slaughter’d his own son- greco uiJovς-;/the son compelled- latino compello-spingo a forza-  been butcher to the sire-is a variant of Old Frech senre<L. senior [1](24-26) il fratello ha ciecamente versato il sangue del fratello, il padre ha sconsideratamente macellato il proprio figlio, il figlio è stato costretto a farsi macellaio del padre. 
All this divided-divĭdo-divīsit York and Lancaster/ - in their dire- greco deinovς- latino dirus- division (28) tutto questo divise York e Lancaster nella loro crudele rivalità.
Durante questa guerra deprecata l’Inghilterra ha infierito contro se stessa e si è giunti a quella completa peccaminosità che caratterizza l’età del ferro. Il fratello ha ucciso il fratello, il padre il figlio, il figlio il padre.
Delitti che si sono in gran parte concentrati in Riccardo.
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Si ricordi il re buono che rende prospera la terra già nell’Odissea ( XIX, 108-114) e il capo cattivo che la intristisce e la rende desolata nelle Opere e i giorni (240-244) di Esiodo.         
 
Anche Lucrezio identifica l’età peggiore, quella della compiuta peccaminosità, con il tempo delle guerre intestine, della lotta spietata di tutti contro tutti: quando gli uomini, credendo di sfuggire al terrore della morte, gonfiano gli averi col sangue civile, e ammassano avidi le ricchezze, accumulando strage su strage, godono crudeli dei tristi lutti fraterni "et consanguineum mensas odere timentque " (De rerum natura , III, 73) e odiano e temono le mense dei consanguinei.
giovanni ghiselli
continua


[1] Walter Skeat Conciso dizionario etimologico della lingua ìnglese, Oxford 1984 I edizione1882

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