Leggo nella prima pagina del quotidiano “la Repubblica” di oggi, 16 giugno 2021:
Oggi comincia la maturità Il ministro Biamchi assicura “Non è un esame di serie B”
Appena ho visto questo titolo, ho pensato: “il ministro mente”. Poi però ci ho ripensato e mi sono detto che questa frase ambigua, se viene completata come si deve, contiene una indubitabile verità. Questa maturità non è di serie B. Tali erano quelle del tempo, già trascorso da un decennio, nei quali insegnavo e partecipavo spesso a questo esame. Gli ultimi esami di maturità non sono di serie B né di serie C. Per quanto sento dire dai colleghi, non sono nemmeno esami di maturità siccome non mettono a prova, una prova seria e vera, le capacità de giovani. La demagogia che li vezzeggia, in quanto sono consumatori e prossimi elettori, spaccia per progresso democratico ogni possibile facilitazione scolastica. Di fatto le strade migliori rimangono aperte soltanto a quelli i cui genitori possono pagare gli studi dei figli in istituti di eccellenza o stipendiare istitutori eccezionali. Rimane ancora qualche scuola pubblica buona, specialmente licei classici, e si deve guardare a tali istituti per salvare la dignità della scuola con la sua funzione di preparare i ragazzi alla vita e al lavoro. I bulli che fanno le risse, quelli che si ubriacano, inquinano l’ambiente e diffondono il virus durante le cosiddette movide non hanno frequentato una scuola degna di questo nome. Abbiamo un debito con loro. Dobbiamo ridare una scuola davvero buona alle ragazze e ai ragazzi.
L’attuale impoliticità è insensibilità nei confronti del bene comune, è rozzezza, è incultura: apud imperitos humanitas vocatur, cum pars servitutis sit Cfr. Tacito, Agricola, XXI sull’asservimento dei Britanni spacciato come civiltà giovanni ghiselli
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