NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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mercoledì 30 giugno 2021

Shakespeare, "Riccardo III". Rilettura. XXII. Il potere non è potenza

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Aggiunta del 30 giugno 2021. Così come il sapere non è la sapienza-to; sofo;n d j ouj sofiva (Baccanti, 395)
Il vocabolo femminile può generare la vita, quello maschile o neutro non riesce a farlo.
 
Segue una lunga suasoria di Riccardo a Elisabetta. E’ inficiata da contraddizioni e luoghi comuni. E pure dall’illusione che il potere sia una cosa grande. Voglio smontare subito questa chimera citando un verso delle Baccanti di Euripide che verranno rappresentate a Siracusa in luglio e agosto. Spero di poterci andare dopo avere concluso questo corso
 
Cfr. Euripide, Baccanti, 310: “ ajll j ejmoiv, Penqeu` , pivqou- mh; to; kravto" au[cei duvnamin ajnqrwvpoi" e[cein
Via Penteo, da’ retta a me, non presumere che il potere abbia potenza sugli uomini.
E’ Tiresia che parla cercando di salvare Penteo, il re di Tebe, che per propria disgrazia non gli dà retta. Finirà male anche lui
 
 
Riccardo prova anche a scusarsi: Quello che è stato fatto sconsigliatamente non può più essere corretto oramai-what is done cannot be now amended L. emendare-(291).
E’ possibile però pentirsi degli errori. E si possono trovare compensi per i danneggiati. Ho portato via il regno ai vostri figli: “To make amends I’ll give it to your daughter” (295), per fare ammenda lo darò a vostra figlia. E’ evidente la contraddizione tra i versi 291 e 295.
Chi entra in contraddizione nel parlare o non sa quello che vuole e quello che dice oppure lo sa ma vuole confondere, cioè imbrogliare.
Il regno, continua Riccardo, andrà comunque alla discendenza di Elisabetta. I suoi nipoti saranno come figli suoi.
Se i figli da voi partoriti sono stati un tormento per la vostra giovinezza vexation to your youth 305 , i miei saranno un conforto della vostra vecchiaia-a comfort to your age- 306.
Ora Riccardo ricorre a un vieto luogo comune, il che fa pensare che non c’è nulla di autentico in quanto dice.
Torna ancora la parola amend  e di nuovo in contraddizione con la ricorrenza precedente: “I cannot make you what amends I would” (309), non posso darvi le riparazioni che vorrei, dunque accettate i benefici che posso offrirvi. Dorset, il figlio di Elisabetta, verrà richiamato in patria e colmato di onori. Era fuggito in Francia da Richmond per non essere ammazzato da Riccardo come i suoi fratellastri.
 
Le liquide gocce delle lacrime the liquid drops of tears-Cf. O. Lat. dacruma L. lacrima, Gk. davkru, davkruma- versate torneranno a voi trasformate in fulgide perle.
Un’altra trasfomazione del dolore in gioielli se non in gioia si trova in The tempest
Ariel canta che il padre di Ferdinando, il re di Napoli Alonso, giace in fondo al mare in seguito al naufragio
Full fandom five thy father lies
Of his bones are coral –corallum-koravllion-made
Those are pearls that were his eyes:
Nothing of him that doth fade-vapidus-svanito-
But doth suffer a sea-change-cambio-are
Into something rich- unless the Teut. Base rik- is merely borrowed fom the Celic rīg- Cf L.rex -and strange-extraneus
Sea-nymphs hourly ring is knell
 (I, 2, 399-405),
almeno a cinque braccia tuo padre giace,
dalle sue ossa si sono  formati coralli,
sono perle quelli che erano i suoi occhi:
nulla di lui muore ma subisce un cambiamento marino
in qualche cosa di prezioso e raro,
le ninfe marine a ogni ora suonano la sua campana.
 
Riccardo continua a promettere felicità in seguito al matrimonio della giovane Elisabetta . Spinge la madre della ragazza che vuole sposare, chiamandola addirittura madre mia, di andare dalla figlia¨
Go then, my mother; to thy daughter go, 325, le chiede di metterle nel cuore la fiamma ambiziosa dell’aurea sovranità e di informarla sulle dolci ore silenziose delle gioie coniugali.
Abbiamo già visto alcune smontature dell’aurea sovranità in diversi autori
Ne aggiungo un paio da Seneca   
Nel primo coro dell’Agamennone le donne di Micene si rivolgono alla fallax Fortuna che inganna i re facendo girare precipitosamente le loro sorti (praecipites regum casus/ Fortuna rotat (71-72) , i quali metui cupiunt metuique timent (72), vogliono essere temuti e ne hanno paura. La notte  non offre ai potenti il suo placido seno né il sonno che placa le cure scioglie il loro animo dagli affanni-non curarum somnus domitorpectora solvit” 75-76)
 
Nella Fedra il quarto coro asserisce: minor in  parvis Fortuna furit- leviusque ferit leviora deus;- servat placidos obscura quies-praebetque senes casa securos (1124- 1127), meno infuria la Sorte sugli umili, dio colpisce più debolmente le forze più deboli; una quiete senza notorietà conserva  le persone nella pace, e una capanna presenta vecchi senza preoccupazioni. Sono parole di cittadini ateniesi.
Riccardo si accinge a punire il meschino ribelle e ottuso dull-brain’d- Buckingham; quindi tornerà cinto di corone trionfali guidando la figlia di Elisabetta to a conqueror’s bed (334) nel letto del conquistatore, in più sensi, dove le farà il resoconto delle  vittorie – and she shall be sole victoress, Caesar, s Caesar  (IV, 4 4, 366) ed essa sarà la sola vincitrice: il Cesare di Cesare
Ricordate cosa dice Cleopatra a Carmiana e Iras ? Se no, ve lo rammento io
:‘Tis poltry to be Caesar;-not being Fortune, he’ s but Fortune’s knave,-a minister of her will-(V, 2,  2-3), è una miseria essere Cesare;  non essendo egli la Fortuna, è solo il servo della fortuna, un ministro del suo volere.
Abbiamo visto quanto Cleopatra Tolemaica fosse più bella, fine e intelligente di Riccardo Plantageneto
giovanni ghiselli

 

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