Adolfo De Carolis, Edipo re |
Traduzione
Edipo
Ma è nella reggia o sui campi oppure su un'altra terra
che Laio cade per questo assassinio?
Creonte
Per consultare l'oracolo, come diceva, uscito da questa terra
non tornò più a casa, quando fu partito.
Edipo
Non ci fu un messaggero nè un aiutante
di viaggio
che vide, e, informatosi da lui, uno avrebbe potuto avvalersene?-
Creonte
Sono morti infatti, tranne un tale che, fuggito per paura,
di quello che vide, nulla sapeva riferire consapevolmente eccetto un particolare/.
Edipo
Quale? Un particolare infatti potrebbe scoprire molto da imparare
se prendessimo un principio anche piccolo di speranza"
Commento
112-113-povtera=utrum , è un tribraco. - h]...h ]= aut ... an - jn = ejn per aferesi
Edipo accenna a una possibile aggressione compiuta da Laio. L'interrogativa è disgiuntiva con tre membri, però i casi davvero contrapposti sono due (in latino ci sarebbe utrum per il primo membro, aut o vel per il secondo, se non porta forte contrapposizione, an per il terzo): se Laio è stato ucciso nella reggia o nei campi tebani per difenderli, il suo assassino è colpevole, ma se il vecchio re è caduto su un'altra terra mentre la aggrediva, allora può essersi meritata la morte.
a[llh~: Hölderlin traduce in fremdem Land (112), in terra straniera.
-sumpivptei: il presente"storico" corrisponde alla visione della caduta di Laio, sempre viva nel cervello dell'uccisore.
114-qewrov": è lo spettatore di una festa sacra, o chi si reca a consultare un oracolo. Creonte dunque assolve il re morto che non era aggressore ma pio pellegrino al santuario di Delfi.
115-ajpestavlh: la diatesi passiva (dell'aoristo di ajpostevllw) del verbo di moto, che segue ad altri due di forma intransitiva, sottolinea la non bellicosità e la pietas del vecchio re.
Egli seguì la voce del dio o del profeta quando partì per Delfi. Euripide nelle Fenicie (vv.35-37) dice che Laio vi andò per sapere se il figlio esposto fosse ancora vivo (vv. 36-37)
116 sumpravktwr: è colui che fa insieme (sum-pravttei).
-117 katei'd j(e):guardò verso il basso (kaqoravw). E' il ricordo inconscio di come Edipo da vagabondo si sentì guardato dall'auriga e dal vecchio, i quali anzi volevano cacciarlo con la forza fuori dalla via (vv.804-805). Era la stessa posizione fisica dell'uomo salito sul carro (ajnh;r ajphvnh" ejmbebwv", v.803) che comportava un guardare dall'alto.-.
-118 qnh/vskousi: Il presente significa l’immediatezza dell’azione fulminea di Edipo e la persistenza di quelle morti: il sangue del re padre continua a contaminare la città.
-118 ei|".. 119e{n: l'unico sopravvissuto e l'unica cosa che ha saputo riferire, insomma pochi e piccoli indizi, basteranno a svelare il colpevole poichè questo è in piena luce e sta conducendo l'indagine che anzi lo svelerà sempre più, portandolo ad assumere tre ruoli consecutivi : il buon re, il tiranno sospettoso e violento, il punitore di se stesso. Una figura quest'ultima che ne ha una parallela in Erodoto : nell'omicida involontario Adrasto il quale dopo avere ammazzato senza volere, oltre suo fratello (Storie I, 35), anche Atys, figlio di Creso (I, 43), nonostante il re di Lidia lo avesse perdonato, si uccise sulla tomba del principe (I, 45) –
120 -e{n: il numerale viene ripetuto per la terza volta in tre versi consecutivi. Il protagonista lo ripropone con forza volitiva per desiderio di verità e sete di mavqo". Tutti ricevono dalla vita uno spunto per conoscersi a fondo e diventare quello che sono, ma i più non lo colgono per paura di soffrire : preferiscono seguire i luoghi comuni e imitare i genitori; Edipo invece afferra l'occasione con mani di acciaio e la tiene stretta con molte pene, pur di giungere alla coscienza di sé.
121 eij lavboimen (ottativo dell'aoristo di lambavnw): protasi della possibilità che segue l'apodosi a[n ejxeuvroi (ottativo dell'aoristo di ejxeurivskw). L’ottativo della possibilità esprime anche un desiderio di Edipo. Ora la maggioranza degli Italiani vuole la pace ma la maggioranza del parlamento, asservita com’è, vuole procedere metodicamente sulla via della guerra che innumerevoli lutti e dispiaceri addurrà non solo agli Ucraini e ai Russi ma a molti italiani e a tutti i poveri della terra,
Bologna 5 maggio 2022 ore 11, 21
p. s
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