Non ho segnato il suo nome.
Invece ho scritto quello meno insignificante di Giuliano Cazzola, uno di quei tripponi dalla pancia affondata in enormi, tristissimi pantaloni il quale ha detto che, una volta sconfitto Putin, si dovrebbero rinnovare i fasti e rinverdire gli allori di piazzale Loreto impiccando il presidente russo per i piedi.
Putin è leggero e ne morirebbe.
Cazzola invece se la caverebbe perché si spezzerebbe la corda.
Ma nemmeno lui merita la macabra oscenità che ha auspicato per Putin. Proprio nessuno. Nemmeno la pena di morte.
Bologna 4 maggio 2022, ore 12, 16
giovanni ghiselli
p. s.
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