Quando ci rompiamo un osso, chiediamo ansiosamente all’ortopedico, che ci visita e prescrive ingessatura e riposo, se torneremo come prima. Mi accadde nell’ospedale di Patrasso dove arrivai con la mano destra rotta che mi impediva di impugnare il manubrio per proseguire fino a Epidauro. Il giovane dottore, che mi curò bene, mi diede anche una risposta intelligente: l’osso rotto non torna mai com’era prima. Questo succede dopo ogni fatto che muta gli equilibri. Ora c’è la guerra che sortirà questo effetto. Dopo questo conflitto, comunque vada a finire, la nostra vita non tornerà a essere quale era prima. Cambierà con il cambiare degli equilibri. E dunque? Dunque dobbiamo farci sentire perché il governo della nostra Repubblica si adoperi in modo che il cambiamento non declini a precipizio, non ci tolga tutto il meglio della vita nostra per compiacere chi dà le direttive. Dobbiamo essere noi cittadini a dare le direttive, e dalla maggioranza del popolo italiano deve prenderle il governo. Siamo un popolo che nella maggioranza è contrario alla guerra, all’invio di altre armi che uccidono, a quante sanzioni affameranno milioni di poveri
Bologna 10 maggio 2022 ore 18, 45
giovanni ghiselli
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