Umberto Galimberti risponde sul settimanale “d” allegato ogni sabato al quotidiano “la Repubblica”. E’ gravido di pubblicità e l’illustre filosofo non si sottrae.
Il titolo della risposta è “Quel che occorre ricordare ai pacifisti”
Tempo fa provai a inviare domande all’emerito ma non mi ha rispose e dopo un paio di volte ho rinunciato. Sicuramente abbiamo problemi diversi.
Del resto fino a oggi l’ho trovato leggibile.
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Questa volta però devo rispondere dicendo “quello che bisogna ricordare a quanti vogliono inviare altre armi”.
Copio le parole conclusive che sono una dichiarazione del tipo. “la guerra continui a oltranza, fino all’ultimo sangue” .
Eccole: “Ve li immaginate Hitler o Mussolini, dopo il primo, il secondo o il terzo anno di guerra, disposti a sedersi a un tavolo di trattative? I dittatori che aggrediscono altri Paesi conoscono solo la vittoria sul campo. E allora bisogna evitare che l’esercito russo vinca, ma per questo occorre dare armi all’esercito ucraino. Questo vuole il principio di realtà. Le alternative sono solo auspici o sogni”.
Ora capisco che il principio di realtà ricavato dal vissuto di questo egregio signore è il denaro con rinomanza e fama. Il suo magistero ha avuto momenti migliori ma questa volta è rimasto senza la solita maschera: “eripitur persona, manet res”.
Del resto per educare non bastano le parole: sono necessari gli esempi: :"longum iter est per praecepta, breve et efficax per exempla". Sicché? Sicché si armi e parta.
La sua conclusione significa altri morti, feriti, orfani vedove e così via mentre lui continuerà distribuire tali pillole di saggezza. Dio ce ne guardi!
Bologna 14 maggio 2022 ore 17, 54
giovanni ghiselli
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