La maggior parte delle persone trae identità identificandosi con altri: dalla squadra di calcio, al singolo campione, sportivo o militare, da un capo politico, dal padre o da chiunque rappresenti ai suoi occhi la forza che lui non ha e il successo che non può raggiungere. Pensate agli scalmanati che sbraitano e gesticolano per ore dopo una vittoria di una squadra di calcio: il loro amore per quel club costituisce il più e il meglio della loro personalità purtroppo-
Non so se il riso o la pietà prevale.
Contrappongo a tali dipendenze quanto scrive Seneca: ““Nihil ergo magis praestandum est quam ne pecorum ritu sequamur antecedentium gregem, pergentes non quo eundum est sed quo itur”[1], niente allora dobbiamo fare con cura maggiore che evitare di seguire il gregge di coloro i quali ci stanno davanti, alla maniera delle bestie, dirigendoci non dove dobbiamo andare ma dove si va.
Voi lettore potreste dirmi: “anche tu pedante mezzo orbo di mente, non fai che appropriarti di trovate altrui”.
Rispondo: io cerco negli autori che mi sono congeniali un aiuto per trovare le parole più belle e più funzionali a esprimere quello che ho dentro di me.
Gli autori dei quali mi avvalgo non sono tanti né pochissimi. Scelgo quelli che sento congeniali alla mia sensibilità.
E pure di questi mi permetto di criticare quanto non mi piace.
Mi riservo il diritto di critica anche verso quelli che mi hanno dato di più.
Così ho sempre fatto con ogni potere e perfino con le donne amate.
Insomma con tutti quanti hanno cercato di negare la mia identità invece di aiutarmi a conoscerla, a definirla, a potenziarla.
Il gregario invece echeggia sempre i versi del suo idolo poiché, in sintesi e in conclusione è un idolatra.
Bologna 23 maggio 2022 ore 11, 36
giovanni ghiselli
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