Avete visto nel blog precedente che il “porcellotto grasso” del poema satirico L’asino di Machiavelli denuncia l’appetito disonesto
de l’aver che non tiene l’animo fermo nel viver parco, civile e modesto.
Voglio applicare questa espressione al movente che spinge tanti uomini ad ammazzare, tanti altri a mentire facendo propaganda, e quasi ciascuno che ha facoltà di parlare, a dire parole funzionali al proprio interesse, tanto quello padronale quanto quello servile.
Gli speculatori grossi sono quelli che fabbricano e vendono armi o manipolano finanza e mercati o incettano prodotti necessari e ne rialzano i prezzi.
Poi ci sono i piccoli profittatori medi tipo i parlamentari capaci solo di ripetere frasi fatte che danno ragione ai loro capi, nella speranza di venire candidati di nuovo, quindi i giornalisti scadenti che echeggiano la voce del padrone scrivendo spesso anche delle menzogne. Tutti costoro parlano per la greppia che è il loro altare. E auspicano, e pregano che la guerra continui: dum pendet reddet. Nessuno li chiamerà al redde rationem poiché la maggioranza che soffre le conseguenze del conflitto non ha alcun potere.
Intanto in Ucraina ci sono emergenze umanitarie costituite da abitanti di vaste zone senza acqua, cibo, medicine, da soldati ucraini e russi che sembrano bambini, povere creature mandate allo sbaraglio. Si vedono dei prigionieri che incarnano la desolazione.
E poi ci sono stati tanti morti. Decine di migliaia. Ma a certa gente questo orrore stuzzica l’appetito disonesto appunto, e si sente ripetere continuamente che dobbiamo mandare le armi finché tutta l’Ucraina e con essa l’intera Europa verrà liberata dai Russi.
Questi intanto seguitano ad avanzare. Bisogna fermarli e porre termine alla guerra intavolando trattative e facendo discorsi realistici, che tengano conto della verità effettuale e mettano davanti a tutto la vita umana. Ogni vita umana
Bologna 26 maggio 2022 ore 19, 42
p. s.
Statistiche del blog
p. s.
Statistiche del blog
Sempre1254561
Oggi397
Ieri456
Questo mese10197
Il mese scorso10759
Ora vado in bicicletta, in salita, perché il mio appetito sia onesto, cioè stimolato dalla fame e la cena non sia immeritata. Mangerò comunque in modo parco, civile e modesto.
Nessun commento:
Posta un commento