A costoro replico che anche Cuba aveva il diritto di accogliere armi russe ma Kennedy lo impedì e Kruscëv se lo lasciò impedire
ad maiora mala vitanda. Si rischiò infatti una guerra atomica.
Anche oggi corriamo questo rischio.
La Finlandia è un paese forse più democratico del nostro, per quanto ricordo io dei primi anni Settanta, quando le donne Finlandesi erano avanti di venti anni rispetto alle nostre quanto a libertà e autonomia di persone.
Non dobbiamo scordare però che Finlandia e Russia hanno più di 1300 km di confine comune. Una linea lunga e sottile assai, al pari di quella che separa la pace dalla guerra. Molto probabilmente Putin chiederà quanto chiesero e ottenero i fratelli Kennedy nel 1962: di non addossare ai confini del loro paese decine di ordigni nucleari.
Questi del resto non mancano nemmeno a Putin e non credo che non reagirà, come non reagirebbe Biden se i Russi piazzassero tante bombe atomiche sul confine settentrionale del Messico.
Devo avvertire quanti mi leggono.
Personalmente mi sovvengono le ragazze finlandesi di 50 anni fa quali giovani donne meravigliose: intelligenti, colte, educate. Faccio appello anche a loro, alle loro figlie e nipoti perché intervengano come possono contro questo errore politico che può significare la distruzione della loro e della nostra umanità, anzi di tutta l’umanità.
Bologna 16 maggio 2022 ore 12, 17. E’ già l’ora della bicicletta: voglia di pedalare, voglia di pedalare, voglia di pedalare almeno fino alle 14.
giovanni ghiselli
p. s.
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