giovedì 5 maggio 2022

La testa come acropoli della persona.


 

Plutarco nella  Vita di Solone (30, 2) scrive :" to; me;n plh'qo"  h\n e{toimon uJpermacei'n  tou' Peisistravtou", la massa era pronta a combattere in favore di Pisistrato che estese il suo potere, finché occupò l’acropoli mevcri  th;n ajkrovpolin katevsce (30, 5) con i suoi mazzieri.

Questo avvenne ad Atene intorno al 560 a. C.

 

Se l’acropoli di ogni persona è la sua mente[1], i nuovi tiranni si adoperano per occupare le teste dei sudditi con una propaganda che è una continua réclame di quanto bene fanno e quanto bravi sono. Naturalmente tale pubblicità funziona solo se le teste da colonizzare e sottomettere non hanno le difese della cultura, del pensiero, della coscienza. Così le mazzate dei mazzieri possono annientare l’autonomia del pensiero delle persone.

Bologna 5 maggio 2202 ore 18, 39

In a depraved May” a dire il vero: fa anche freddo

giovanni ghiselli

 



[1] Cicerone ricava dal Timeo di Platone ( 69c-71a) il dato che la parte razionale dell’uomo si trova nell’acropoli, la roccaforte di ogni persona. “Plato triplicem finxit animum, cuius principatum id est rationem, in capite sicut in arce posuit” (Tusculanarum Disputationum, I, 20)

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