venerdì 26 marzo 2021

Il calo demografico

Si pensa di porre un rimedio al calo demografico dando del denaro alle donne povere.
Non si cercano mai le cause, i precedenti storici, e chi lo fa viene additato come dietrologo o complottista.

Questo problema era già segnalato da Polibio per la Grecia del suo tempo, poi da Tacito e Cassio Dione per la Roma imperiale.  Credo di avere citato tempo fa i passi con questo argomento, ma se vi mancano li ripropongo.
La causa principale delle mancate nascite era la stessa di oggi: il decadere di una civiltà, l’annientamento dei suoi valori, cioè il nichilismo, la sfiducia nella vita, la mancanza di pospettive per i giovani se non nascono già raccomandati.
Infatti la scuola come ascensore sociale non funziona, i concorsi, se sono messi in lizza i posti di potere e remunerati bene, sono truccati.

Si vedono uomini e donne incapaci che gestiscono mandano in rovina le imprese ricevendo ciò nonostante lautissi guiderdoni, si sentono chiacchierare oratori che non sanno parlare, attori che recitano male al punto che non sono in grado di pronunciare le parole in maniera comprensibile a chi li ascolta. In questi gioni c’è l’anniversario della morte di Dante e non ho sentito una parola che non fosse ovvia, scontata,  già sentita decine di volte, dunque inutile.
Un pagliaccio troppo presente in televisione ha detto che che il PD è il partito di Dante. Una battuta ruffiana, detta in presenza di papaveri politici, prima che spiritosa. I papaveri hanno riso e applaudito.
Ci sono molti libri buoni, scritti una volta da ottimi autori, tutti da leggere è vero, da imparare, da fare conoscere per salvare qualcosa di questa Europa sconciata da decenni di ignoranza.
Io lo faccio  scrivendo e parlando indefessamente ma vedo che tale resistenza alla volgarità e alla banalità in favore della cultura interessa i vecchi e gli adulti piuttosto che i giovani i quali hanno il problema della sopravvivenza in questa “foresta di belve”[1].
Basta vedere gli ascari colonizzati che portano il cibo nelle case di sera: si spostano cercando freneticamente il luogo del recapito su motorini e bicicletti,  vengono pagati infimamente e infamemente, trattati peggio degli schiavi domestici nella Roma pagana.
Dunque a moltissima gente è venuta meno la voglia di seguitare a vivere una vita al di sotto dell’umano, imponendone la continuità a figli e nipoti.
Se questa volontà di continuazione nei figli non tornerà grazie a propspettive migliori non basterà l’obolo dato alle madri povere. Lo prenderanno per mangiare e nutrire quelli che sono già miseramente al mondo.

Bologna 26 febbraio 2021 ore 17, 40 
giovanni ghiselli

p. s
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Per scalare l’erto colle di San Luca con la bicicletta ho impiegato 13 minuti e 35 secondi. Anche con questo tipo di ascesi cerco di salvare la mia identità dai miasmi e dalle tenebre.


[1] Cfr. Ugo Foscolo, Ultime lettere di Jiacopo Ortis,  Ventimiglia, 19 e 20 febbraio 1799

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