mercoledì 24 marzo 2021

La presenza degli autori classici nelle tragedie di Shakespeare. IX

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La congiura contro Cesare. Il coraggio di Porzia, moglie di Bruto e il darsi animo di Cesare. L’uccisione di Cesare.
 
 
i congiurati  decidono di tenere fuori Cicerone
Bruto dice l’ Arpinate che non seguirà mai una cosa iniziata da altri, e  Casca: “indeed he is not fit”-latino factus ( Shakespeare, Giulio Cesare, II, 1, 153) non è adatto.
 
Plutarco nella (Vita di Bruto, 12, 2)  racconta  che a Cicerone il progetto non fu reso noto poiché era ejndeh;ς tovlmhς fuvsei difettoso di audacia  per natura e con l’età aveva assunto per giunta la tipica cautela dei vecchi gerontikh;n eujlavbeian.
 
Poi escono i congiurati ed entra Porzia cugina e moglie di Bruto, e pure figlia di Catone, zio di Bruto.
Chiede a Bruto di essere messa al corrente di quanto hanno tramato quei sei o sette uomini who hide - greco keuvqen - their faces - even from darkness (II, 1, 277-278) che nascondevano i volti perfino all’oscurità.
Domanda al marito: “dwell I but in the suburbs-of your good pleasure”? (285-286), abito io solo alla periferia del tuo piacere?.
Quindi dice a Bruto: “ sono una donna, ma una donna ben reputata (well reputed- latino repǔto 295). Sono figlia di Catone.
Non credi che sia più forte del mio sesso con un tale padre e un tale marito? Ho dato una forte prova della mia costanza (I have made strong proof – latino proba, probo- of my constancy- procurandomi una ferita volontaria sulla coscia giving myself a voluntary- latino voluntarius- wound –here. in the thigh. Posso sopportare questa con coraggio e non i segreti di mio marito?”.
Bruto allora disse: o dei rendetemi degno di questa nobile moglie! (Giulio Cesare, II, 1, 299-301).
 
Cfr.  Plutarco (13). Porzia si era ferita a una coscia con uno di quei coltelli che usano i barbieri per tagliare le unghie. Disse: sono figlia di Catone e moglie di Bruto e dicendo così deivknusin aujtw'/ to; trau'ma kai; dihgei'tai thn pei'ran, gli mostra la  ferita e gli racconta la prova (Vita di Bruto, 13, 11).
 
 
Per quanto riguarda il darsi animo dei personaggi tragici, Giulio Cesare dice alla moglie Calpurnia spaventata dai presagi: “The things that threatened (latino  trudo, trusi, trusum,  spingo) me-ne’er looked but on my back; when they shall see-the face (lat. facies), of Caesar, they are vanished” (lat. vanesco) (II, 2, 10-12), le cose che mi hanno minacciato, hanno visto soltanto la mia schiena, quando vedranno la faccia di Cesare saranno svanite
E poco dopo Cesare dice che non resterà a casa: “Danger knows full well –that Caesar is more dangerous than he” (II, 2, 44-45), il pericolo sa bene che Cesare è più pericoloso di lui.
 
Cesare dice all’indovino: The ides of March are come - e quello risponde: “Ay Caesar, but not gone”, sì ma non sono passati. (III, 1, 1-2)
 
 E in Plutarco:  Cesare entrando in senato salutò l’indovino e gli disse aiJ me;n dh; Mavrtiai Eijdoi; pavreisin, le Idi di Marzo sono qui;  e quello con calma (hJsuch'/) naiv, pavreisin, ajll j ouj parelhluvqasi (63) sì, ma non sono trascorse.
 
Nel Giulio Cesare III, 1, 78  il dittatore domanda in latino” Et tu Brute? Then fall Caesar!  
 In Svetonio Cesare fa: Kai; su; tevknon ; (Caesaris Vita, 82). Forse allude al fatto che Servilia, la madre di Bruto, sorella di Catone Uticense era stata amante di Cesare il quale si era persuaso che Bruto fosse suo figlio ( Plutarco, Vita di Bruto, 5, 2.).

 
Bologna 24 marzo ore 10, 23 
giovanni ghiselli

p. s.
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