giovedì 4 marzo 2021

Il mito di Stato con la bellezza di Atene e dell’Attica

Edipo a Colono di Sofocle e Medea di Euripide.  Per la conferenza on line di sabato 6 marzo ore 11.

Aggiunta a quanto ho già pubblicato.


La bellezza della terra di Colono viene celebrata da suo figlio Sofocle nel primo Stasimo dell’Edipo a Colono

Sei giunto, straniero, a questa regione dai bei cavalli 668

alla migliore dimora della terra,

la splendida Colono

dove il melodioso usignolo

ripete il suo lamento  assiduo

in fondo alle vallate verdi

tra l’edera colore del vino,

e il fogliame impenetrabile del dio

pieno di frutti, riparato dal sole

e dal vento di tutte

di tutte le tempeste, dove sempre il baccheggiante

Dioniso entra

accompagnando le dee nutrici. 680

  

Fiorisce  alla rugiada celeste 681

Il fiore dai bei grappoli sempre giorno dopo giorno,

il narciso, antica ghirlanda

delle due grandi dee, e il

croco che brilla come oro; né si inaridiscono

le fonti insonni

del Cefiso dalle correnti

errabonde, ma sempre giorno dopo giorno

fanno procedere il fiume ricco di fecondità

con acque pure

sulla terra dall’ampio seno, né le danze corali

delle Muse lo disdegnano, né a sua volta

Afrodite dalle redini d’oro. 693

  

E vi è una pianta quale 694

non sento dire sia mai germogliata

 nella terra d’Asia,

e neppure nella grande isola dorica

di Pelope, albero indomito che da sé ricresce,

 terrore delle lance nemiche,

che in questa terra al massimo prospera.

Fronda d’olivo che riluce e nutre i nostri figli.

che nessun giovane né chi convive

con la vecchiaia distruggerà facendolo a pezzi con le mani:

poiché lo sorvegliano guardandolo sempre

l’occhio di Zeus custode

e Atena dall’occhio lucente. 705

 

E un’altra lode, la più forte 707

ho da dire per questa città mia madre,

dono di un grande dio,

 vanto supremo del paese,

la bellezza dei cavalli, dei puledri, del mare.

O figlio di Crono, tu di fatto l’hai messa

In questa posizione gloriosa, Poseidone signore,

quando hai inventato per queste contrade per prime

il morso che dà la regola dei cavalli.

E la nave  ben fornita di remi

Adatti alla mano

Corre sfiorando l’acqua

Seguendo il ritmo dei cento passi delle Nereidi 719

 

Euipide nel terzo stasimo della Medea (vv. 824-865)  santifica la sua città.

 

Prima Strofe (vv. 824-832)

Gli Eretteidi dal tempo antico sono felici

e figli di dèi beati, nati da una terra

sacra e non devastata, nutriti

della più nobile sapienza, sempre muovendosi

con delicatezza attraverso un'aria splendidissima, dove dicono

che  una volta le nove Muse, le pure Pieridi,

abbiano generato la bionda Armonia.

 

Prima antistrofe (vv. 833-845)

E raccontano che Cipride, attingendo

alle correnti del Cefiso dalle belle onde,

 spiri sulla regione  brezze moderate

di venti dal piacevole soffio: e che sempre cingendosi

le chiome di una profumata ghirlanda di fiori di rosa

mandi alla Sapienza come compagni gli Amori,

che collaborano a ogni forma di virtù.

 

Seconda Strofe (846-855)

Come dunque la città dei sacri

fiumi o la terra che aiuta gli amici

accoglierà te assassina dei figli,

te non pia, in mezzo agli altri?

Rifletti sul colpo dei figli,

rifletti su quale strage ti addossi.

No, per le ginocchia in ogni modo ti

preghiamo, assolutamente

non ammazzare i figli.

 

Seconda antistrofe (vv. 856-865)

Da dove prenderai l'ardire

+o dell’animo o per la mano+ e il cuore

attuando la terribile audacia

+a danno dei figli tuoi?+

Come gettando lo sguardo

sui figli, ti assumerai un destino

di strage senza piangere?  Non potrai, 

quando i bambini cadranno supplici,

bagnare la mano omicida

con animo fermo.

 

Bologna 4 marzo 2021 ore 11 e 6 minuti

giovanni ghiselli

 

p. s

statistiche del blog

Sempre1096909

Oggi90

Ieri342

Questo mese1313

Il mese scorso10293

Nessun commento:

Posta un commento

La gita “scolastica” a Eger. Prima parte. Silvia e i disegni di una bambina.

  Sabato 4 agosto andammo   tutti a Eger, famosa per avere respinto un assalto dei Turchi e per i suoi vini: l’ Egri bikavér , il sangue ...