La spietatezza di Enea viene chiamata pietas da Virgilio che deve incensare il suo protettore e padrone Ottaviano quindi Augusto presunto discendente del Troiano.
Viceversa la eujsevbeia la pietà di Antigone viene marchiata come dussevbeia , empietà, e la pia, coraggiosa fanciulla viene condannata a morte dal potere cui ha disobbedito. Acta retro cuncta.
Guardiamoci dagli scrittori, opinionisti, gazzettieri et ceteri graditi al potere!
Ma sentiamo cosa dice la figlia di Edipo quando viene sepolta viva per ordine di Creonte che ha decretato di lasciare insepolto Polinice suo nipote e fratello della ragazza condannata per avere cercato di rendere onori funebri al morto vv. 922-924:
"Perché io, la disgraziata, devo ancora volgere lo sguardo/agli dei? Chi chiamare a soccorrermi? poiché evidentemente/la taccia di empietà me la sono procurata proprio con un atto di pietà" (Sofocle, Antigone, vv. 922-924)
giovanni ghiselli
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