A partire da quella di uccidere.
La licenza di far morire i lavoratori, di non pagarli o sottopagarli, di maltrattarli assegnando lavori precari, insicuri da ogni punto di vista, va abolita.
Leggo su “la Repubblica” di oggi questo titolo
La mamma di Luana
“Non si dovrebbe festeggiare ma urlare contro il massacro”
Quindi le parole chiave del pezzo dette dalla mater dolorosa della ragazza morta ammazzata dall’ordigno con il quale doveva lavorare:
“Luana aveva 22 anni quando è morta schiacciata dai rulli di un orditoio nell’azienda tessile in cui lavorava a Monemurlo (Prato)”.
In molte aziende gli operai sono food for powder, carne da cannone come gli Ucraini e i Russi nella guerra giornalmente rifornita di armi.
La licenza di uccidere già magnificata dai film western degli anni Cinquanta poi dai resoconti dei massacri perpetrati su altri popoli presentati come incivili, carne da cannone nel Vietnam, in Iraq, in Afghanistan, in Palestina, deve essere negata come quella di armarsi.
Tale licenza viene vergognosamente inserita nella categoria delle libertà democratiche.
Io chiedo che venga abolita-
Bologna primo maggio 2022 ore 19
giovanni ghiselli
p. s
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