Cremete reduce dall’ecclesia racconta a Blepiro, il marito vecchio di Prassagora, che nell’assemblea ha parlato un giovane bianco di pelle (invero era Prassagora travestita da maschio e non riconosciuta) e ha detto che bisogna affidare il governo alle donne. La folla dei ciabattini, bianchi di pelle, ad applaudire. Erano altre donne travestite da uomini.
Poi quel leukov" ti" parlava bene delle donne e male di te dice Cremete a Blepiro. Diceva che sei un furfante, un ladro e un sicofante.
Blepiro domanda: diceva questo solo di me?
No, fa Cremete, e indica tutto il pubblico.
Poi Prassagora travestita da ragazzo diceva che la donna è piena di senno- noubustikovn- nou'" e buvw riempio e crhmatopoiovn, capace di fare i soldi (441-442). Inoltre che le donne mantengono i segreti delle Tesmoforie.
Invece loro due, maschi, da buleuti, vanno a raccontare tutto, commenta Cremete.
Inoltre le donne si aiutano tra loro: si prestano vestiti, ornamenti, coppe e restituiscono tutto, cosa che gli uomini non fanno. Non fanno la spia, non complottano contro la democrazia.
Blepiro conferma.
Sicché dice Cremete, si è deciso di affidare la città a loro- ejpitrevpein ge th;n povlin-tauvtai" (455-456)
La politica è stata dunque affidato alle donne e Blepiro potrà stare a casa a scorreggiare senza lamentarsi fa ancora Cremete (464)
Ma se comanderanno ci ordineranno di sbatterle-kinei'n eJzutav"-(467) e se non lo faremo non ci daranno da mangiare, obietta Blepiro
E allora dice Cremete, cerca di farcela, per mangiare e fottere insieme. (470)
Bologna 9 novembre 2021 ore 16, 51
giovanni ghiselli
p. s.
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