domenica 7 novembre 2021

Le mode.


 

Nelle Nuvole di Aristofane, padre e figlio erano a tavola quando il vecchio chiese al giovane di prendere la lira e cantare una canzone di Simonide. Fidippide si rifiutò dicendo che suonare la lira e cantare bevendo è roba antiquata (- ajrcai'on ei\n j ,1357), è passato di moda.

 

La moda talora diventa la divinità suprema.

Oggi è di moda un pensiero capace solo di fare i conti, non più in grado dunque di apprezzare la bellezza, la bontà, l’amore.

E’ la mercatocrazia: il mercato considera l’uomo solo come produttore, compratore e consumatore. L’eroe principale oggi è l’usuraio di successo.

and men have forgotten

All gods except Usury, Lust and Power ” ( T. S. Eliot, Choruses from “The Rock” VIII) e gli uomini hanno dimenticato tutto tranne Usura, Lussuria e Potere.

Per la lussuria, aggiungo devono usare il viagra.

 

Per questa ragione la sapienza umanistica che parte dal liceo classico è sottovalutata e perfino spregiata da parte dei più, cioè gli eterni conformisti i quali non possono fare a meno di seguire le mode.

Eppure c’è chi si oppone agli imperativi prepotenti delle mode.

C’è chi studia ancora, e capisce, la letteratura europea partendo da quella greca e c’è chi riesce a fare a meno dell’obbrobrioso telefonino che causa indifferenza e anche morte.

Noi pochi, noi fortunati pochi, noi confraternita eletta, più o meno come “ha detto un barbaro che non era privo d’ingegno” e conosceva il latino.

Bologna 7 novembre 2021 ore 10, 7

giovanni ghiselli

p. s

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