Il riscaldamento globale, vero o presunto, e il freddo che tormenta i poveri. Aristofane e Pascoli.

 

Il riscaldamento globale dovrebbe consolare quanti non hanno i mezzi per difendersi dal freddo che sta già incombendo su noi tutti.

 

Nell’assemblea si Atene, un povero, Eveone, chiede assistenza per quelli come lui.

Aveva un mantello talmente pieno di buchi da sembrare nudo.

Disse parole democraticissime- e[lexe dhmotikwtavtou" lovgou" (Aristofane, Ecclesiazuse, 411)

Lo Stato potrà essere salvato, avvertì, se i cardatori, quando il sole comincia a volgersi verso l’inverno, fornissero mantelli a chi ne ha bisogno e la pleurite non prendesse nessuno di noi - pleuri'ti" hJmw'n oujden j a]n lavboi- 417.

 E chi non ha letto né coperte dovrebbe essere ospitato da un conciapelli,  e chi d’inverno ceimw'no" chiude la porta in faccia ai poveri ignudi sia debitore di tre pellicce- trei'" sisuvra" ojfeilevtw- 421

 

Cfr Valentino di Giovanni Pascoli

Oh! Valentino vestito di nuovo,
come le brocche dei biancospini!
Solo, ai piedini provati dal rovo
porti la pelle de' tuoi piedini;
porti le scarpe che mamma ti fece,
che non mutasti mai da quel dì,
che non costarono un picciolo: in vece
costa il vestito che ti cucì.
Costa; ché mamma già tutto ci spese
quel tintinnante salvadanaio:
ora esso è vuoto; e cantò più d' un mese,
per riempirlo, tutto il pollaio.
Pensa, a Gennaio, che il fuoco del ciocco
non ti bastava, tremavi, ahimè!,
e le galline cantavano, Un cocco!
ecco ecco un cocco un cocco per te!
Poi, le galline chiocciarono, e venne
Marzo, e tu, magro contadinello
restasti a mezzo, così, con le penne,
ma nudi i piedi, come un uccello:
come l'uccello venuto dal mare,
che tra il ciliegio salta, e non sa
ch' oltre il beccare, il cantare, l'amare,
ci sia qualch'altra felicità.

giovanni ghiselli