Non sappiamo, nessuno sa quando e come finirà questa vicenda del covid.
Ora si parla di quarta ondata e terza dose. Certi scienziati o presunti tali pontificano da quasi due anni con la sicumera dell’infallibilità. Le loro previsioni però a mano a mano che vengono smentite dai fatti e perdono credito.
La medicina non è una scienza come mi suggerì una notte di Capodanno il rimpianto Carlo Flamigni e la filosofia deve indagare con i suoi grandi occhi di civetta.
Intanto però si insinua negli animi la percezione della precarietà, per l’incertezza dell’avvenire che appare buio e privo di segni orientativi visibili.
Cito alcune parole anche del compianto Remo Bodei: “Noi non abbiamo alcun coerente sistema di idee che pretenda di orientarci a capire il nostro tempo, alcuna civetta filosofica che, con sguardo panoramico, interroghi la sua apparente oscurità. La talpa della storia continua invece, come sempre, a scavare in profondità e in direzioni imprevedibili le sue gallerie, da cui emergerà non si sa quando e non si sa dove, quasi a conferma dell’asserzione di Keynes, secondo cui “l’inevitabile non accade mai, l’inatteso sempre” (La civetta e la talpa, p.18).
La presa di coscienza della imprevedibilità degli eventi può dare adito a qualche strana consolazione e illogica speranza quando le previsioni sono fosche.
Euripide conclude l'Alcesti, la Medea, l'Andromaca , l'Elena e le Baccanti con queste parole:
“ molti eventi in modo insperato compiono gli dèi;
e i fatti aspettati non vennero portati a compimento,
mentre per quelli inaspettati un dio trovò la via.
Così è andata a finire questa azione.
Bologna 8 novembre 2021 ore 16, 56
giovanni ghiselli
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