Prassagora espone il suo programma: tutti devono avere tutto in comune
I mezzi di vita devono essere di tutti, e uguali per tutti (Ecclesiazuse 590 e 594)
Oltre i beni, anche le donne metto in comune per gli uomini, continua Prassagora- kai; tauvta" ga;r koina;" poiw' toi'" ajndravsi e potranno andare a letto e fare figli con chi ha voglia di farlo- tw'/ boulomevnw/ (614-615)
Chi vorrà fare l’amore con una bella però, prima dovrà sbattersi la brutta (618). Le più insignificanti e camuse si pongono accanto alle belle – aiJ faulovteroi kai; simovterai para; ta;" semna;" kaqeuvdontai (617).
Nessuna dovrebbe rimanere a buco vuoto, ma ai vecchi con le brutte il bischero farà cilecca, e pure le donne vorranno i belli, obietta Blepiro (619-620).
Le donne ugualmente, se vorranno i belli, prima dovranno compiacere quelli piccoli e brutti chiarisce Prassagora (628-629) .
Poi aggiunge che questa è una pensata democratica e sarà uno spasso vedere quello superbioso pieno di anelli cedere il posto a quello in ciabatte (631-632) .
I figli dovranno riconoscere come propri padri quelli più avanti negli anni di qualche decennio (636-637) .
Blepiro obietta che se ora strozzano il padre conosciuto, dopo strozzeranno tutti i vecchi (638-639)
Succederà il contrario fa Prassagora: ogni giovane vorrà difendere ogni vecchio pensando che potrebbe essere il proprio padre (642-643)
Cfr. la Repubblica di Platone
La nudità una volta veniva considerata ridicola ma poi ci si avvide che lo spogliarsi facilita l’esercizio fisico ed è ora capire che l’unica cosa ridicola (geloi'on) è il male (to; kakovn).
Solo lo stolto non lo capisce (452c)
I guardiani uomini e donne sono per natura superiori a quelli che vengono educati th'/ skutikh'/ all’arte del cuoio per poi fare i calzolai skutotovmoi.
Le donne Guardiane avranno incombenze più leggere.
Potranno spogliarsi delle loro vesti in quanto saranno rivestite dalla virtù. Ciò che è utile è bello to; wjfevlimon kalovn, mentre è turpe ciò che danneggia to; de; blatero;n aijscrovn (457b)
Tra i Guardiani, donne e figli devono essere in comune e i figli non devono riconoscere i genitori.
Nessuno deve abitare con nessuno in particolare (457d).
Sarebbe un sommo bene ma il dubbio è se sia possibile obietta Glaucone. Questo lo vedremo dopo, fa Socrate e seguita.
I guardiani non devono avere proprietà privata ma case e pasti in comune. Donne e uomini si congiungeranno per necessità non geometrica ma erotica che è ancora più imperiosa nel persuadere e trascinare.
Nella città dei felici non è lecito agire ajtavktwς, disordinatamente.
Allora gavmouς poihvsomen iJerouvς, faremo nozze sante, e iJeroi; oi; oiJ wjfelimwvtatoi (458e) sante sono le nozze più giovevoli.
I reggitori devono essere ottimi, perciò bisogna che i maschi migliori si congiungano con le femmine migliori e gli scadenti con le scadenti.
I reggitori devono presiedere agli accoppiamenti e dovranno anche stabilire la quantità delle nozze to; plh'qoς tw'n gavmwn perché la città non diventi troppo grande né troppo piccola.
Affinché i reggitori che decidono non vengano criticati bisognerà fare sorteggi accorti-klh'roi… komyoiv.
In altre parole truccati.
Ai giovani valenti in guerra o in altro bisognerà dare una maggiore facoltà ajfqonestevra hJ ejxousiva di giacere con le donne in modo che nascano bei guerrieri (460b). Anche le magistrature saranno comuni alle donne, mentre i figli dei peggiori, o se dai migliori nasce uno storpio ajnavphroς, verranno nascosti in luogo occulto (phrovς, mutilato, folle, stupido)
Infatti to; gevnoς tw'n fulavkwn mevllei e[sesqai kaqarovn (460c)
Le madri verranno condotte nell’asilo dove sono stati messi i neonati quando avranno le poppe turgide o{tan spargw'si (spargavw, sono gonfio) ma si deve fare in modo che non riconoscano i figli.
La donna deve figliare dai 20 ai 40 anni, gli uomini dai 30 ai 55.
Questo è l’ajkmh; swvmatoς. Platone vuole eliminare il particolarismo. Il magistrato deciderà chi deve accoppiarsi con chi. Altrimenti il figlio sarà un bastardo novqoς.
Lasceremo uomini e donne liberi di congiungersi a chi vogliono quando saranno usciti dall’età di generare.
Nemmeno Hitler né Stalin erano arrivati a tanto.
Dice bene Musil: “Egli non era un filosofo. I filosofi sono dei violenti che non dispongono di un esercito e perciò si impadroniscono del mondo rinchiudendolo in un sistema”[1].
Leopardi afferma addirittura che la filosofia causò la fine della grandezza di Roma: “Or bene che giovò a Roma la diffusione, l’introduzione della virtù filosofica , e per principii? La distruzione della virtù operativa ed efficace, e quindi della grandezza di Roma (11 Dicembre 1821)”[2].
Rimane vietato l’incesto. Ma come individuarlo se le madri non sanno di chi sono madri?
Ebbene padri e figlie, madri e figli si escluderanno dalla copula calcolando il tempo dell’accoppiamento, ossia non si accoppieranno con nessuno di quelli nati tra il settimo e il decimo mese dopo che la donna è rimasta incinta.
Questi nati tra il settimo e il decimo mese dopo l’accoppiamento saranno considerati tutti figli, e i figli di questi tutti nipoti della coppia (461d) e tutti quelli nati nello stesso tempo fratelli e sorelle.
Tale è , o Glaucone, dice Socrate, la koinwniva gunaikw'n te kai; paivdwn comunione delle donne e dei figli per i custodi fuvlaxin della città.
Il male peggiore della città è quello che la dilacera diaspa'/ , il bene quello che la lega insieme (sundh'/) e ne fa una sola. La comunione del piacere e del dolore lega insieme hJdonh'ς te kai; luvphς koinwniva sundei', mentre ijdivwsiς la particolarizzazione di tali sentimenti dissolve dialuvei (462 b).
Il mio e il non mio deve essere proferito a una sola voce- tov te ejmovn kai; to; oujk ejmovn. Il piacere e il dolore di ogni singolo devono essere condivisi da tutti come un corpo risente del dolore di un dito.
Bologna 10 novembre 2021 ore 19, 58
giovanni ghiselli
p. s.
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Ora però vado a correre.
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