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A proposito
di girare armati, Lisistrata dice al Probulo
“In primo luogo dobbiamo fare smettere
agli uomini di andare in piazza con le armi in stato di grave turbamento
mentale mainomevnou" (Aristofane, Lisistrata, 555-556).
Si pensi ai mentecatti che possono comprare le
armi dove vogliono, poi vanno a fare delle stragi o ammazzano chi capita.
Infatti ora
tra le pentole e gli ortaggi passeggiano
per la piazza armati come Coribanti ( xu; o{ploi~ w{sper
Koruvbante~, Lisistrata, vv.555-558).
Il Probulo
prova a dire che è un dovere degli uomini valorosi
E Lisistrata: “ ma è di certo una
ridicolaggine- kai; mh;n to; ge pra`gma gevloion (559) quando vanno a comprare il pesce armati
fino ai denti”.
Vediamo i sacerditi
Galli , i Cureti di Lucrezio e i Coribanti di Orazio
La furba follia, vero o simulata dai Galli, sacerdoti di Cibele, che vogliono
fare paura agli stolti è evidenziato da Lucrezio nel II libro del De rerum natura.
Viene descritta la processione
orrendamente superstiziosa. "tympana
tenta tonant palmis, et cymbala circum-concava, raucisonoque minantur cornua
cantu" (II, 618-619).
I tamburelli tesi tuonano sotto i
palmi e i cembali concavi-piatti di metallo-
intorno, con il rauco suono
minacciano i corni,
e il cavo flauto con frigia cadenza
esalta le menti.
Inoltre brandiscono le armi (telaque praeportant), 621, segni di
furia
che possano atterrire, con lo
spavento conterrēre metu della potenza della dea,
gli animi ingrati e i petti ribaldi
del volgo.
Allora le genti aere atque argento sternunt iter omne viarum (626)
lastricano tutto il percorso di bronzo e d'argento
arricchendoli di copiosa offerta largifica stipe ditantes e fanno
nevicare fiori di rosa, coprendo di ombra la madre e le orde del seguito.
Poi ci sono i Cureti che danzano
armati facendo ricordare quelli che coprivano i vagito di Giove perché Saturno
non lo azzannasse con le mascelle e infliggesse alla madre eterna ferita.
La magna mater aveva molti nomi: Rea
che aveva generato Zeus sul monte Ida a Creta, Cibele i cui Coribanti si
autoeviravano e venivano chiamati Galli e si identificavano con i Cureti
cretesi.
Sui Coribanti sentiamo Orazio (Odi, I, 16, 7-9)" non- acuta sic geminant Corybantes aera,-tristes ut irae" (quatiunt mentes) non così i Coribanti sbattono gli aspri bronzi
come le ire tristi (scuotono le menti)
I Galli evirati vogliono significare
che non sono degni di generare quelli che hanno violato il volere della madre e
non sono stati grati ai genitori "significare
volunt indignos esse putandos,- vivam progeniem qui in oras luminis edant"
(616-617)
Gli armati significano il volere
della dea che la terra dei padri si difenda con le armi.
Queste leggende sono narrate bene e
con eleganza ma sono tenute ben lontano da una corretta ragione –longe sunt tamen a vera ratione repulsa-
(645). Dunque anche in questa religio
c’è della pazzia, come nella guerra-
Cleonice ha visto un tale komhvthn, con la zazzera, un
comandante di cavalleria che gettava nell’elmo di bronzo il purè di legumi (levkiqon) comprato da una vecchia.
Un altro, un Trace che sembrava Tereo (il barbaro re stupratore), brandendo
scudo e giavellotto, atterriva la venditrice di fichi-th;n
ijscadovpwlin e
tracannava quelli molto maturi (Lisistrata,
561-564).
giovanni ghiselli
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