lunedì 1 novembre 2021

Facciamo senza fatica tutto ciò per cui siamo dotati

Nella Parodo delle Rane di Aristofane il coro degli iniziati ai misteri  invoca Iacco amante delle danze perché   accompagni i coreuti dalla dea e mostri che percorre pollh;n oJdovn a[neu povnou, lunga strada senza fatica.   E’ un motivo ricorrente nelle laudi a Dioniso.

 

Cfr le Baccanti di Euripide

Inizio della Parodo vv. 64-67.

Dalla terra d’Asia

lasciato il sacro Tmolo metto in rapido movimento                          

per Bromio una fatica dolce povnon hJduvn,  e un travaglio,  buon travaglio, kavmaton t j  eujkavmaton

celebrando Bacco con grida di evoè. 

E al v. 194 Cadmo dice a Tiresia : “il dio ci guiderà ajmocqiv, senza fatica

 Ca. Andremo dunque fino al monte coi carri?

Ti. Ma il dio non avrebbe onore nello stesso modo.

Ca. Io vecchio guiderò come un ragazzo te che sei vecchio?

Ti. Il dio ci guiderà lì senza fatica.

Sembra echeggiare questo luogo dionisiaco Francesco Redi nel suo Bacco in Toscana (1684)

Su voghiamo,
       navighiamo,
       navighiamo infino a Brindisi:
       Arianna, brindis, brindisi.
       Passavoga, arranca, arranca,
20        ché la ciurma non si stanca,
       anzi lieta si rinfranca
       quando arranca inverso Brindisi:
       Arianna, brindis, brindisi.
       E se a te brindisi io fo,
25        perché a me faccia il buon pro,
       Ariannuccia vaguccia, belluccia,
       cantami un poco, e ricantami tu
       sulla mandola la cuccurucù,
       la cuccurucù
30        la cuccurucù,
       sulla mandola la cuccurucù.

giovanni ghiselli

 

 

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