lunedì 1 novembre 2021

Raptores orbis. I ladroni della nostra terra

Contro la colonizzazione di Marte e il turismo spaziale

 

Raptores orbis, postquam cuncta vastantibus defuere terrae, Martem scrutantur. (cfr. Tacito, Agricola, 30) ladroni del pianeta, dopo che alla loro devastazione totale sono venute meno le terre, frugano Marte.

 

Penso agli empi che vogliono andare a colonizzare Marte allontanandosi dal sole, e per vivere là devono creare un ambiente tutto artificiale dopo avere cercato di desolare la terra.

 

 

Biasimo anche il turismo spaziale siccome impiega denaro che dovrebbe essere investito nella terra dove gli operai vengono licenziati da un giorno all’altro.

 

In ogni caso non si deve mai perdere l’amore per la vita terrena e per la stessa terra:“ Bleibt mir der Erde treu, meine Brüder, mit der Macht euer Tugend! Restatemi fedeli, fratelli miei, alla terra con tutta la forza della vostra virtù! Il vostro amore, che tutto dona, e la vostra conoscenza servano il senso della terra”. Così parla Zarathustra (…) Bacia la terra e amala incessantemente, insaziabilmente-dice lo starets Zosima-cerca questa estasi e questa esaltazione. Bagna la terra con le lacrime della tua gioia e ama queste tue lacrime”[1].

 

“Di fronte a ogni realtà naturale Confucio dice sempre di sì”[2].

 

Zosima muore baciando la terra: “si lasciò scivolare dolcemente dalla poltrona sul pavimento, e inginocchiandosi, si chinò col viso fino a toccar terra, si prosternò, allargò le braccia in croce; e come invaso dall’estasi, baciando la terra e pregando (come appunto aveva insegnato a fare), serenamente e gioiosamente rese l’anima a Dio”[3].

Alioscia segue l’esempio del maestro: “Una notte fresca e calma fino all’immobilità avvolse la terra (…) Alioscia rimase a guardare per un momento quello spettacolo, poi, ad un tratto, si gettò con la faccia a terra come se l’avessero falciato. Egli non sapeva perché l’abbracciasse, non si rendeva conto della ragione per cui gli fosse venuta quella terribile voglia di baciarla, di baciarla tutta; ma egli la baciava piangendo, singhiozzando, inondandola delle sue lacrime, e giurando, in uno slancio impetuoso, di amarla, di amarla eternamente. “Inonda la terra delle tue lacrime di gioia, e amale, codeste tue lacrime…”, disse una voce nella sua anima”[4].

Il principe idiota e pure geniale: “Io non so come sia possibile passare accanto a un albero e non sentirsi felici (…) Guardate un bambino, guardate l’alba divina, guardate come cresce un fuscello, guardate negli occhi che vi guardano a loro volta e vi vogliono bene” (L’idiota, p. 700)

Si pensi alla “cura di Anteo”, un gigante libico che uccideva i viandanti e acquisiva forza dal contatto con sua madre, che poi è la madre di tutti, la Terra. Ercole dovette sollevarlo dal suolo e togliergli il contatto con la madre per strozzarlo:"La civilizzazione e l'intellettualità son belle cose, son grandi cose, non vogliamo certo negarlo. Ma senza quella che noi un giorno definiremo la compensazione di Anteo, sono rovinose per l'uomo e creano la malattia"[5].

 

Bologna 1 novembre 2021 10, 22 ora solare

giovanni ghiselli

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[1] D. Merezkovskij, Tolstòj  e Dostoevskij., p. 366.

[2] K. Jaspers, I grandi filosofi, p. 255.

[3] F. Dostoevskij, I fratelli Karamazov, p. 407.

[4] F. Dostoevskij, I fratelli Karamazov, p. 451.

[5] T. Mann. Carlotta a Weimar, p. 403.

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