lunedì 22 novembre 2021

Terza parte della conferenza on line di sabato 11 dicembre.


 

L’ u{bri" è la prepotenza madre del potere tirannico

 

La nobile gara benefica per la città.

Sofocle nei suoi drammi è sempre critico verso il potere tirannico che è figlio dell’ u{bri".

Nel secondo stasimo dell’Edipo re il coro canta

"La prepotenza fa crescere il tiranno- u{bri" futeuvei tuvrannon-, la prepotenza/se è riempita invano di molti orpelli/che non sono opportuni e non convengono/salita su fastigi altissimi/precipita nella necessità scoscesa/dove non si avvale di valido piede./La nobile gara benefica per la città,/prego dio di non/interromperla mai;/dio non cesserò mai di averlo patrono" (Edipo re, vv. 873-882).

 

L’ u{bri" è anche produttrice di sventura.

Diamo l’ esempio di una bella sequenza polimetaforica dei Persiani  di Eschilo dove l’u{bri~ è congiunta  all' a[th  :" u{bri" ga;r ejxanqou's j ejkavrpwse stavcun--a[th", o{qen pagklauvton ejxama'/ qevro"" ( vv.821-822) la prepotenza infatti fiorendo dà per frutto una spiga di/ accecamento, da dove falcia una messe tutta di lacrime.

 

 

Hybris insomma è la prevaricazione che limita la libertà.

 

 

 

Secondo  Aristotele la prepotenza può essere praticata –io aggiungo paradossalmente- anche dai poveri sui ricchi:

“Aristotele condanna la demokratía perché è un regime di classe, socialistico, e contrappone ad essa come corrispondente forma retta di governo quella –la “politéia”-in cui governa la maggioranza sì, ma sono sovrane le leggi: lo Stato di diritto insomma, lo Stato di democrazia liberale” (Guido Fassò, La democrazia in Grecia, Bologna, il Mulino, 1959)

 

 

Aristotele nella Politica scrive che dove le leggi non prevalgono, non c’è nemmeno una costituzione o{pou ga;r mh; novmoi a[rcousin oujk e[sti politeiva ( 1292a).

 In Atene si arrivò a un quarto ed ultimo tipo di democrazia, continua lo Stagirita, dove tutti possono partecipare alla  vita politica a causa della supremazia della massa- metevcousi me;n pavnte" th'" politeiva" dia; th;n ujperoch;n th'" plhvqou"  (1293a) e vi prendono parte anche i poveri perché possono avere tempo libero siccome ricevono uno stipendio- dia; to; duvnasqai scolavzein kai; tou;" ajpovrou"  lambavnonte" misqovn.

La massa ha tempo libero scolavzei in quanto non è ostacolata dalla cura dei propri affari privati- ouj ga;r ejmpodivzei aujtou;" hJ tw'n ijdivwn ejpimevleia- :  un impegno che invece impedisce ai ricchi di prendere parte all’assemblea e all’attività dei tribunali-  ejmpodivzei tou;" plousivou" w{ste pollavki" ouj koinwnou'si th'" ejkklhsiva" oujde; tou' dikavzein.

In questa situazione è la massa dei poveri che diventa padrona della costituzione e non le leggi- ajpovrwn plh'qo" kuvrion th'" politeiva" ajll j oujc oiJ novmoi.  (Politica, 1293a).

 

giovanni ghiselli

Nessun commento:

Posta un commento

La gita “scolastica” a Eger. Prima parte. Silvia e i disegni di una bambina.

  Sabato 4 agosto andammo   tutti a Eger, famosa per avere respinto un assalto dei Turchi e per i suoi vini: l’ Egri bikavér , il sangue ...