“Esiodo è il profeta del lavoro”[1].
Fiorì alla fine dell'VIII secolo.
Siamo in una sfera sociale diversa da quella aristocratica di Omero, soprattutto con gli [Erga kai; hJmevrai il più recente e paesano dei due poemi dal quale emerge la vita del ceto contadino della madre patria.
Esiodo mette in rilievo il valore del lavoro. Nel suo secondo poema non c'è il duello dell'eroe cavalleresco con l'avversario che lo osteggia in campo, ma la lotta silenziosa e tenace del lavoratore con la dura terra e con gli elementi. Anche in questa battaglia c'è comunque dell'eroismo
Due sono le Erides: una cattiva e una buona. L’uomo deve affrontare entrambe le competizioni con la donna.
Da Esiodo parte la considerazione malevola della donna.
Nella Teogonia il poeta definisce la donna "bel malanno" (v. 585) e "inganno scosceso" (v. 589), ma deve comunque ammettere che quanti evitano le nozze e le opere tremende delle donne ("mevrmera e[rga gunaikw'n, v. 603) arrivano alla funesta vecchiaia con la mancanza di qualcuno che si prenda cura di loro, e, quando uno di questi muore solo, la sua ricchezza se la dividono i lontani parenti.
Alla fine dei conti chi sceglie una buona moglie, saggia e premurosa, compensa il male con il bene (v. 609), chi invece si imbatte in una femmina di stirpe funesta, vive con un'angoscia costante nel petto, nell'animo e nel cuore e il suo male è senza rimedio (vv. 610-612).
Nel poema agricolo [Erga kai; hJmevrai l'autore torna sull'argomento con il mito della femmina capostipite.
Questa prima donna esiodea, chiamata Pandora poiché tutti gli dèi le avevano fatto un dono, questo inganno scosceso e senza rimedio ("dovlon aijpu;n ajmhvcanon" Opere , v. 83), accolto incautamente da Epimeteo invano messo in guardia da Prometeo, diffuse mali e malattie sulla terra e sul mare togliendo il coperchio all'orcio dove le sciagure erano rinchiuse, sicché ora :"pleivh me;n ga;r gai'a kakw'n, pleivh de; qavlassa", v. 101, piena è la terra di mali e pieno il mare.
Nel vaso, sul quale infine Pandora ripose il coperchio per volere di Zeus, rimase solo la Speranza (Mouvnh d j aujtovqi jElpiv", v. 96).
A questo punto il mito della prima donna si collega a quello dell'età dell'oro.
La storia del decadimento dall'aurea stirpe primigenia (cruvseon me;n prwvtista gevno", v. 109) a quella finale, e attuale, ferrigna ( nu'n ga;r dh; gevno" ejsti; sidhvreon, v. 176), prende l'avvio dal racconto dei mali conseguiti alla mossa, malaccorta o malvagia, di Pandora, questa Eva dei Greci.
Il fratello dell'autore, Perse, dunque deve stare attento a non lasciarsi ingannare da una donna pugostovlo"[2] ,dalle natiche agghindate, che mentre fa moine seducenti mira al granaio (vv. 373-374). Anche nel poema più recente del resto l'autore non esclude che l'uomo accorto possa scegliersi una compagna brava: non può esserci migliore acquisto[3] di una moglie buona, come non c'è nulla di più raccapricciante di una sposa cattiva (Opere , vv. 702-703).
Sono prediletti i miti che esprimono la concezione pessimistica e realistica della classe contadina: il mito di Prometeo (in entrambi i poemi); il mito delle cinque età del mondo ( Opere ),
il mito di Pandora (Opere e Teogonia) malevolmente presentata.
Zeus si era sdegnato poiché Prometeo l' aveva ingannato "ejxapavthse"( Opere, 47-48) rubando 2 volte il fuoco in favore degli uomini.
Disse dunque al Titano
:“Figlio di Giapeto, che più di tutti conosci pensieri maliziosi,
tu gioisci di avere rubato il fuoco e di avere ingannato il mio volere,
grande sciagura per te e per gli uomini futuri.
io a quelli in cambio del fuoco darò un malanno, del quale tutti
godano nella foga della passione, circondando di affetto il proprio malanno”.
Così disse; poi scoppiò a ridere il padre degli uomini e degli dèi.
E comandò all’inclito Efesto di mescolare al più presto
terra con acqua, e di metterci voce e vigore
di essere umano, e di renderla simile alle dèe immortali nell’aspetto:
un bella, amabile, forma di ragazza; poi ad Atena
ordinò di insegnarle le opere: a tessere la tela lavorata con arte;
e all’aurea Afrodite di versare la grazia attorno al suo capo
e il desiderio doloroso e gli affanni che divorano le membra;
e inoltre ordinava a Ermes il messaggero Argifonte
di metterci dentro una mente di cagna e un carattere scaltro (Opere, vv. 54-68).
Il Settembrini di Thomas Mann considera Prometeo il primo umanista della storia. Umanesimo infatti è amore dell’umanità
La donna dunque venne chiamata Pandora poiché tutti le avevano dato un dono (81).
Epimeteo non ascoltò il consiglio di Prometeo di non accettare doni da Zeus e si lasciò rifilare Pandora.
Ella tolse il coperchio dell'orcio "pivqou mevga pw'ma" e fece disperdere i mali che vi stavano racchiusi. Dentro rimase solo la Speranza (96).
Le malattie arrivano agli uomini tacitamente (sigh'/) poiché metiveta Zeus (Opere, 104) ha tolto loro la parola, affinché l'uomo non possa sfuggire (1O5). Muto in effetti è il virus.
Considerare la donna causa di ogni male è un apprezzamento estraneo alle concezioni cavalleresche.
La Nausicaa di Omero, il virgulto ammirato presso l'altare di Delo (Odissea , VI, 162-163), è più simile alla donna angelicata di Dante:"e par che sia una cosa venuta/da cielo in terra a miracol mostrare"(sonetto Tanto gentile della Vita Nuova ,1294).
La donna dunque, Pandora, è una cosa bella e cattiva:"kalo;n kakovn "(Teogonia , 585). E' piena di grazia, ma ha una mente da cane e un carattere ingannevole (Opere , 67). Le donne partecipano solo alle opere malvagie(Teogonia , 601 sgg.), e chi sposa una donna cattiva ha un'angoscia costante.
Negli Erga troviamo norme etiche, sociali e pratiche condensate in brevi sentenze. Al contadino sfugge la formazione dell'uomo nella sua totalità, l'armonia tra il corpo e la mente, la valentia nelle armi e nel parlare, come chiede l'ideale cavalleresco; quella che Dante chiamerà "valore e cortesia":
"In sul paese ch'Adice e Po riga,
solea valore e cortesia trovarsi,
prima che Federigo avesse briga"(Purgatorio , XVI, 115-117).
In Esiodo tutto è più realistico e vicino alla terra.
Nella seconda parte del poema abbiamo regole circa l'economia domestica. Però si aggiunge un ideale: quello della giustizia. Dalla sua lotta contro il fratello e contro la venalità dei giudici, Esiodo giunge alla fede appassionata nella giustizia.
Si fa banditore della dottrina che l'ingiustizia è maledetta e la giustizia benedetta. E' una forza per molti aspetti sovrannaturale.
Bologna 22 novembre 2021 ore 9, 22
giovanni ghiselli
p. s
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[1] Nilsson, p. 46
[2] Formato da pughv, deretano e stevllw, agghindo.
[3] "La casa, il bove e la moglie sono i tre elementi fondamentali della vita del contadino in Esiodo, Opp. 405 ( citato da Aristotele, Pol. I 2, 1252 b 10, nella sua famosa trattazione economica). In tutta la sua opera Esiodo considera l'esistenza della donna da un punto di vista economico, non solo nella sua versione della storia di Pandora, con cui vuole spiegare l'origine del lavoro e della fatica tra i mortali, ma anche nei precetti sull'amore, il corteggiamento e il matrimonio (ib. 373, 695 ss.; Theog. 590-612)". W. Jaeger, Paideia 1, p. 63, n. 24..
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