sabato 13 novembre 2021

Aristofane, Ecclesiazuse 912-976.


Marziale: “ Non est mentula quod digitus”.

 

La ragazza riprende a cantare lamentando l’assenza del suo compagno,

piange su se stessa lì tutta sola- movnh d’ ajutou' leipomj -912- con movenza saffiana:

"E' tramontata la luna

 e le Pleiadi; è a metà

 la notte[1], trascorre la giovinezza

ed io dormo sola"[2].

La madre se ne è andata e alla nonna affacciata alla finestra della casa dirimpetto chiede kavlei  jOrqagovran (916)  chiama Rizzagora con un gioco di parole basato su un nome come Protagora.

La vecchia vorrebbe leccare al modo dei lesbi, ossia fare una fellatio ma non potrà rovinare né portare via th;n d’ ejmh;n w{ran la mia giovinezza 923, canta ancora la ragazza.

La Vecchia però le ricorda che la precedenza ce l’ha lei secondo la legge

La ragazza ribatte crudelmente- ejp j ejkforavn g j, w| saprav, 926, per trasporto funebre di certo o marciona.

 I giovani quando dicono tali crudeltà non pensano che il funerale attende tutti prima o poi.

Segue qualche altra battuta del medesimo tono tra le due  che poi escono.

Quindi entra un neaniva", un giovane maschio.

Si augura un’amante giovane senza doversi sbattere prima un ceffo rincagnato. Cosa di certo non sopportabile per un ragazzo libero- ouj ga;r ajnasceto;n g j ejleuqevrw/.

 

Pensate a quanti ambiti può essere applicata questa benedetta libertà.

 

Ora in Italia abbiamo una lotta una maggioranza favorevole alla vaccinazione e una minoranza di contrari. Personalmente mi sono vaccinato e mi vaccinerò ancora con ogni probabilità, però non criminalizzo i contrari. Piuttosto colpevolizzo gli scienziati veri e presunti tali che si sono contraddetti più volte. L’ultima notizia in grassetto è “Virus, il picco a Natale. Trentamila contagi poi inizierà la discesa” (“la Repubblica”, 12 novembre 2021, pagina 2). Quante volte l’abbiamo letto e sentito in questi due anni?

Pochi giorni fa si leggeva la notizia di un “Natale sereno”. Come si può non dubitare di questa promessa ripetuta ogni tanto?

 

Si affaccia di nuovo la vecchia e ricorda al ragazzo che può piangere ma dovrà sbatterla- spodhvdei"-spodevw.  Secondo la legge-kata; to;n novmon (944) visto che siamo in democrazia- eij dhmokratouvmeqa-.

Questa vecchia non considera che l’erezione non si può simulare e nessuna legge è in grado di imporla.

 La mentula non è un dito avverte Marziale

Stare iubes sempre nostrum, tibi, Lesbia penem,

crede mihi, non est mentula quod digitus (Vi, 23)

 

 

La vecchia si ritira e la ragazza si affaccia di nuovo, quindi dichiara al ragazzo il proprio desiderio che la agita per lui- e[rw" me donei' (954)

 

Cfr. Saffo:" Eros che strugge le membra (lusimevlh") di nuovo mi agita dovnei,/dolceamara (glukuvpikron) implacabile (ajmavcanon) belva (o[rpeton) (fr. 137 D.). L’accento è diverso perché nel dialetto eolico c’è la baritonesi.

 

Quindi la ragazza prega Eros di fare che il giovane venga al suo letto: “kai; poivhson tovnd  j ej" eujnh;n- thvn ejmh;n iJkevsqai” (958-959).

Anche questa preghiera si trova in Saffo: nell’ Inno ad Afrodite (fr. 1 D.)

Il ragazzo contraccambia il desiderio della giovane, e la prega di aprire la porta: “eij de; mhv, katapesw;n keivsomai- (962), se no, rimarrò steso dopo essere caduto a terra.

Avanti, voglio sollazzarmi sul tuo seno e con le tue natiche-  ajll j ejn tw'/ sw'/  bouvlomai kovlpw/-plhktizesqai met  j th'" sh'" pugh'" (964-965)

Succede che una richiesta tanto diretta apra davvero le porte.

Il ragazzo insiste con il suo paraklausivquron. Prega ancora Eros e Cipride. Quindi implora la ragazza stessa- a[noixon ajspavzou me- 971 apri la porta, baciami- dia; toi se; povnou" e{cw (972) a causa tua mi riempio di pene.

La chiama o amore mio adorno d’oro   w\ crusodaivdalton ejmo;n mevlhma-,

virgulto di Cipride. Kuvprido" e[rno" (973), ape della Musa- mevlitta Mouvsh"- creatura delle Grazie- Carivtwn qrevmma- volto di voluttà,

 

Però è la vecchia la vecchia che apre la porta e fa: “ou|to", tiv kovptei" ; mw'n ejme, zhtei'"; (976) ehilà, perché bussi? Cerchi forse me?

 

Bologna 13 novembre 2021 ore 19, 43

giovanni ghiselli

 

 

 



[1]La divisione della locuzione mezzanotte ha forse influito sull'espressione di Leopardi "è notte senza stelle a mezzo il verno"(Aspasia , 108)

[2]Orazio(in Sat . I, 5, 82-83) utilizzerà, in un contesto ironico, il luogo saffico:"hic ego mendacem stultissimus usque puellam/ad mediam noctem expecto ", qui io sono tanto stupido da aspettare fino a mezzanotte una ragazza bugiarda.

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