giovedì 4 novembre 2021

Una risposta laica ai fanatici fautori e oppositori del vaccino.


 

Nella Lisistrata di Aristofane un vecchio che litiga con una vecchia non senza qualche accenno di corteggiamento reciproco, le dice “né con le pesti né senza le pesti” (1039).

Mi sembra che questa posizione potrebbe essere una risposta da dare tanto ai fanatici assertori del vaccino quale sicura panacea, quanto ai polemici negatori della pseudocura  che farebbe  perfino ammalare.

Io non credo che questo contravveleno immunizzi del tutto a lungo, quindi seguito a guardarmi dal virus con mascherina e distanziamento. Al cinema sto in prima fila non solo perché sono un cinefilo ma anche per schivare possibili contatti e contagi comunque assai pericolosi. Magari il rischio è attenuato ma non credo sia escluso.

Comunque mi sono vaccinato già due volte e probabilmente mi sottoporrò alla terza iniezione. Non so se questo antidoto faccia bene, né credo che faccia male. So però che mi consente di andare al cinema, cosa che amo assai. Ieri ho visto Madres Paralelas al Lumiere. Il ritorno in bicicletta è stato tutto battuto dalla pioggia 5 km con un bagno completo che non mi ha danneggiato punto.

I pro vaccino diranno che sono vivo per il fatto che sono bivaccinato, i controvaccino che presto starò male per lo stesso motivo. Io sono laico, in questo, e so bene che, vaccino o no, un giorno sono nato e un giorno morirò. Certo, il più tardi possibile.

Intanto, come il Totò Merùmeni di Gozzano, alias Heauton Timorumenos, sorrido e meglio aspetto.

giovanni ghiselli.

 

 

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