mercoledì 10 novembre 2021

Dalla parte dei poveri.

 


 

Prassagora di Aristofane, Tiberio Gracco di Plutarco, Friedrich Engels e Bertolt Brecht.

 

 

Prassagora espone il suo programma: tutti devono avere tutto in comune

I mezzi di vita devono essere di tutti e uguali per tutti.

Non deve  accadere che uno sia ricco e un altro miserabile, né che uno abbia tanta terra da coltivare e un altro nemmeno quella per essere sepolto- mhde; gewrgei'n to;n me;n pollh;n, tw'/ d  j ei\nai mhde; tafh'nai (Aristofane, Ecclesiazuse, 592).

 

Tiberio Gracco parlava alla folla denunciando il pessimo trattamento riservato ai poveri nullatenenti i quali combattono e muoiono per il lusso e la ricchezza di altri-uJpe;r ajllotriva" trufh'" kai; ploutou polemou'si kai; ajpoqnh/vskousi, e mentre erano chiamati padroni del mondo, non possedevano nemmeno la proprietà di una zolla, kuvrioi th'" oijkoumevnh" ei\nai legovmenoi, mivan de; bw'lon ijdivan oujk e[conte" (Plutarco, Vita di Tiberio Gracco, 9, 6).

 

Tiberio Gracco suscita in me grande ammirazione: nobile e ricco lottò fino alla morte in difesa dei poveri e diseredati.

Simile ammirazione provo per Friedrich Engels

Trovo spregevolissimi invece i poveri che cercano di scimmiottare i ricchi visibilmente e tragicamente nello stesso tempo

"Il sistema migliore per rendere inoffensivi i poveri è insegnare loro a imitare i ricchi"[1].

Infine sentiamo  Bertolt Brecht:

“Io son cresciuto figlio

di benestanti. I miei genitori mi hanno

messo un colletto, e mi hanno educato

nelle abitudini di chi è servito

e istruito nell’arte di dare ordini. Però

quando fui adulto e mi guardai intorno

non mi piacque la gente della mia classe,

né dare ordini né essere servito.

E io lasciai la mia classe e feci lega

Con la gente del basso ceto”[2].

 

giovanni ghiselli

 



[1] Carlos Ruiz Zafòn, L'ombra del vento, p. 187.

[2] Scacciato per buone ragioni in Poesie di Svendborg del 1939.

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