sabato 6 novembre 2021

Dante era davvero un seguace di Cristo?

I testi e i loro personaggi possono essere interpretati in vari modi. Nelle Nuvole di Aristofane il discorso Ingiusto sostiene che la Giustizia non esiste- oujde; ga; ei\nai pavnu fhmi; divkhn- 902 Il Giusto ribatte che invece esiste e si trova"presso gli dèi"(903). "Come mai-domanda allora l'Ingiusto-, se c'è la Giustizia presso gli dèi, Zeus che ha messo in catene suo padre non è andato in rovina?"(oJ Zeu;" oujk ajpovlwlen to;n patevr j auJtou' dhvsa" ; 904-905). Voglio applicare al Nuovo Testamento questo “gioco sofistico”. Come mai Dante mette nell’inferno Didone “colei che s’ancise amorosa” (Inferno, V, 61) e Cleopatràs lussuriosa (63) mentre Cristo dice della famigerata peccatrice peccatrix- gunh; aJmartwlov": “Remittuntur ei peccata multa, quondam dilexit multum. Cui autem minus dimittitur minus diligit” (Luca 7, 47), le vengono perdonati i molti peccati perché ha amato molto. Quelle cui viene perdonato poco, ama meno. Forse Dante non era cristiano, o, per lo meno il suo atteggiamento con i peccatori, non era cristesco. A volte mi dico remittuntur mihi con quel che poscia è scritto Bologna 6 novembre 2021 ore12, 09 Giovanni ghiselli p. s. Statistiche del blog Sempre1178994 Oggi94 Ieri330 Questo mese1635 Il mese scorso8104

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