martedì 23 novembre 2021

La spietatezza del risentimento.


 

Nelle Vespe di Aristofane (422)  il coro dei vecchi giudici che da giovani avevano combattuto a Salamina (480) ricordano questa battaglia epocale con le gesta da loro compiute

“Verso sera pro;"  eJspevran- con il favore degli dèi li cacciammo. La civetta glau`x- uccello della dea Atena- prima della battaglia era calata sulle nostre schiere” (Aristofane, Vespe, 1085-1086).

Poi li inseguimmo infilzandoli come tonni nelle loro brache- qunnavzonte" eij" tou" qulavkou" (1088). Una metafora alieutico- guerresca.

Echeggia alcune parole dei Persiani di Eschilo a proposito della battaglia di Salamina: “w{ste quvnnou" (…) e[paion ejrravcizon” 424 e 426, li colpivano, e spezzavano ai Persiani la spina dorsale come fossero tonni.

 

I nemici sconfitti e caduti in mare, a parer mio dovrebbero essere salvati,

Le guerre non devono esserci ma questa degli Ateniesi era difensiva quindi anche giusta, A maggior ragione avrebbe dovuto essere cavalleresca come il duello tra Ettore e Aiace o l’incontro tra Glauco e Diomede nell’Iliade.

 

Mi fa rabbrividire un articolo di Michela Murgia che nel settimanale L’Espresso del 21 novembre 2021 si presenta con un articolo intitolato “Benedette siano quelle maledizioni”.

Cita un famoso salmo della Bibbia : “E’ il 136esimo e comincia con il celebre verso “Sui fiumi di Babilonia”

Meno nota è “la coda del salmo”.

Probabilmente molti si sono vergognati di ricordare le ultime parole piene di risentimento scellerato.

Ma questa giornalista non si vergogna e cita

 “Figlia di Babilonia devastatrice

beato chi ti renderà quanto ci hai fatto.

beato chi afferrerà i tuoi piccoli

 li sbatterà contro la pietra”.

Poi approva questo orrore pur cercando di attenuare il suo consenso con una serie di sofismi.

 

Io devo denunciare tale mostruosità, tanto più che i bambini vengono ancora ammazzati più o meno con le medesime impossibili giustificazioni.

Una volta una commensale disse durante una cena che i soldati israeliani fanno bene ad ammazzare i bambini arabi, dato che le madri li usano come scudo. Mi alzai da tavola inseguito dall’insulto “antisemita” di quella persona orribile.

L’antisemitismo non c’entra: gli Ebrei come i “Gentili” possono essere ottimi come Moni Ovadia o pessimi come chi ammazza i bambini e  chi approva tale crimine. La maggioranza di tali infami elogiatori dell’infanticidio oltretutto non sono Ebrei.

Gli Ebrei buoni dopo le persecuzioni subite nei secoli, hanno capito che nessuno deve essere perseguitato per nessuna ragione e vogliono essere diversi, del tutto diversi dai loro persecutori.

 

Bologna 23 novembre 2021 ore 10, 17

giovanni ghiselli  

p. s.

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