giovedì 25 novembre 2021

Il Socrate di Platone oppure Nietzsche?

Una chiave per spiegare la natura di Socrate ci viene spiegata dal fenomeno del suo demone, una voce che lo dissuadeva sempre. Cfr. Platone, Apologia 31 dove Socrate dice che in lui c’è qei`ovn ti kai; daimovnion , una voce –fwnhv ti~- che quando si manifesta ajei; ajpotrevpei me, mi distoglie sempre da quello che sto per fare, protrevpei de; ou[pote, mentre non mi spinge mai. Questo mi impedisce di occuparmi di politica. Socrate è visto da Nietzsche come il nemico dell’istinto, o come un individuo dall’istinto rovesciato: “Mentre in tutti gli uomini produttivi l’istinto è proprio la forza creativa e affermativa, e la coscienza si comporta in maniera critica e dissuadente, in Socrate l’istinto si trasforma in un critico, la coscienza in una creatrice-una vera mostruosità per defectum! Più precisamente noi scorgiamo qui un mostruoso defectus di ogni disposizione mistica, sicché Socrate sarebbe da definire come l’individuo specificamente non mistico, in cui la natura logica, per una superfetazione, è sviluppata in modo tanto eccessivo quanto lo è quella sapienza istintiva nel mistico” . “Io sono un discepolo del filosofo Dioniso, preferirei essere un satiro piuttosto che un santo” . In Ecce homo “quasi alla fine della sua vita lucida, Nietzsche scrive: “Io non sono un uomo, sono dinamite” . “Il suo grido di omaggio non è “osanna” ma “evoè” . C’è in Nietzsche una “sopravvalutazione coribantica” della vita istintiva Note 1La nascita della tragedia , capitolo 13 2Ecce homo, Prologo. 3Ecce homo, “Perché sono un destino”, 1 4T. Mann, Nobiltà dello spirito, p. 824. 5T. Mann, Op. cit., p. 825. Bologna 25 novembre 2021 ore 11, 10 giovanni ghiselli

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