La lettera non arriva. Il disincanto e la desolazione. Monogamia, poligamia e poliandriafringuello
“La
monogamia - replicai - chiede maggiore attenzione, rispetto, riguardo, s e la
crescita avviene solo attraverso relazioni impegnative. Con i rapporti
superficiali cresce poco l’esperienza, “small experience grows”, per
dirla con Petruccio di Shakespeare[1]. La Poligamia è facile, come la
poliandria: richiedono troppo poco per essere accrescitive. La monogamia ti dà
più in quanto chiede di più. Come uno studio serio rispetto a una lettura
distratta”.
Giulia
mostrava di sdegnare tale posizione secondo lei arretrata, e, siccome
significava anche “io non voglio avere un’avventura con te”, smentiva la sua
certezza di poter incantare qualsiasi uomo, sicché questa Circe serba mi chiese
di riaccompagnarla in collegio usando un tono carico di antipatia.
Giunti
nell’atrio, guardammo se c’era posta: ebbene la mia fedeltà, teorizzata e
praticata con devozione ieratica, non ricevette alcuna mercede, mentre il lassismo
almeno teorico di quella ragazza fu ricompensato da una lettera. Giulia aveva
saputo da Alfredo che io aspettavo da diversi giorni con ansia un espresso
dalla mia compagna lontana, sicché mi salutò sbandierando la sua busta bicolore
e dicendo: “Ciao gianni, buona fortuna! Ti auguro di ricevere posta da domani
ogni giorno e di essere felice con la tua amata per tutta la vita, Felice e
contento fino almeno a cento anni!
Dopo sarai
infinitamente beato nel paradiso dove andrai di sicuro, fedele, puro e santo
come sei stato qui sulla terra!”
Non le
risposi. Ero nauseato. Non di lei ma di Ifigenia e di me stesso che avevo
creduto di vivere con questa amante l’amore “che è palpito dell’universo intero”,
mentre la prova della lontananza di un mese aveva testificato la falsità di lei
e rivelato la mia illusione, rendendo ridicolo il rigore promesso e impiegato
nel rispettare gli impegni che mi ero sobbarcato tutti da solo.
“Le mie
virtù devo offrirle e consacrarle a Dio, chiunque egli sia”, pensavo.
Salii in
camera pieno di rancore per la svolazzante fringuella che poco prima avevo
celebrato come un’eroina e quale dea degna di venerazione
Pesaro 26
settembre 2020, ore 16, 45.
giovanni
ghiselli
p. s.
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[1] The Taming of the Shrew,
I, 2.
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