Cesare a Troia. Osserva i sassi resi
illustri dagli eroi. Ma, commenta Lucano, il lustro massimo verrà dalla
poesia che sottrae all’oblio e quindi alla morte i grandi personaggi. Anche le
gesta di Giulio Cesare saranno lette con la Pharsalia.
Nullum est sine nomine
saxum (973). Vediamo dunque i nomi dei sassi resi famosi
dai personaggi che hanno avuto contatti con loro
Cesare guarda gli scogli dove fu
legata Esione - Hesiones scopulos - (970), figlia di Laomedonte e sorella di
Priamo. Venne liberata da Eracle, come Andromeda da Perseo. Poi i talami di
Anchise nascosti nel bosco - silvaque latentis - Anchisae thalamos (970
- 971), quo iudex sederit antro (Paride), l’antro dove
sedette giudice unde puer rapto caelo (Ganimede) il luogo da
dove il fanciullo venne rapito nel cielo e la vetta dove pianse la Naiade
Enone poi lasciata per Elena. Una delle tante femmine abbandonate.
Cesare non potè riconoscere la tomba
di Ettore ma mentre camminava in alto gramine un Frigio gli chiese di non
calpestarla. Poi lo inviò all’altare Erceo sul quale morì Priamo.
Erceo è un epiteto di Giove protettore della casa..
“O sacer et magnus vatum labor! Omnia fato
eripis et populis donas mortalibus aevum”
(IX
980 - 981) tu strappi alla morte doni l’eternità a popoli destinati
a morire.
Anche Cesare vivrà in eterno grazie
alla Pharsalia
Venturi me teque legent; Pharsalia
nostra
Vivet, et a nullo tenebris
damnabimur aevo” (985 - 986),
da nessuna età saremo condannati alle tenebre.
E me che i tempi ed il
desio d’onore
fan per diversa gente ir
fuggitivo,
me ad evocar gli eroi chiamin le
Muse
del mortale pensiero animatrici
siedon custodi de’ sepolcri, e
quando
il tempo con sue fredde ale vi
spazza
fin le rovine, le Pimplèe fan
lieti
di lor canto i deserti, e l’armonia
vince di mille secoli il silenzio
(Foscolo, I Sepolcri 226 - 234)
Cesare quindi elevò un altare di
zolle di terra
votaque turicremos non irrita fudit
in ignes (989) e
sui fuochi che bruciavano l’incenso versò voti non vani.
Cesare pregando ricorda le proprie
origini divine e troiane nominandosi il discendente più illustr della gente
Giulia - gentis Iuliae clarissimus (995) e invoca i Lari di
Enea che pure si trovano a Lavinio
Chiede: “date felices in cetera
cursus” (997), percorsi di successo in quanto resta da fare. Promette la
resurrezione di Troia, una Pergamo romana: Romana Pergama surgent (999).
Quindi si imbarca e si dirige verso l’Egitto.
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