NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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giovedì 24 settembre 2020

Stazio, "Tebaide", conclusione del poema

Trasporto di soldati morti, I guerra mondiale

Argomenti

Antigone e Argia, gareggiano nobilmente nell’amore per Polinice fratello della prima e marito della seconda. Creonte le manda a morte entrambe. Morire nella bellezza nell’Antigone, nell’Aiace di Sofocle e nell’Ecuba di Euripide. Le altre donne argive che hanno perduto il loro uomini vanno ad Atene per supplicare Teseo affinché le aiuti a recuperare i cadaveri. Evadne gli ricorda che i caduti in guerra erano uomini creati per le medesime stelle degli Ateniesi. Teseo si convince e muove guerra a Creonte. Lo seguirebbe Ippolita se non la trattenesse la certa speranza della nascita del figlio suo e di Teseo. Creonte viene sconfitto e ucciso. Fine del poema

 

Teseo parla all’esercito e dice che dalla loro parte sta la Natura dux (645) dall’altra Pene, Furie, Erinni. Lo scudo di Teseo dove sono raffigurate le sue imprese (Minotauro etc.) incute terrore

Saevus at interea ferro post terga revinctas

Antigonem viduamque Creon Adrastida leto - admovet (677 - 679)

Ma intanto il feroce Creonte manda a morte Antigone e Argia la figlia di Adrasto vedova

Ambae hilares et mortis amore superbae

ensibus intentant iugulos regemque cruentum

destituunt (679 - 681), entrambe liete e orgogliose di amare la morte, tendono le gole e deludono il re sanguinario.

E’ la morte eroica dei giovani che lasciano la vita con stile e trovano e lasciano bellezza nella morte.

L’Antigone di Sofocle dice a Ismene che cerca di dissuaderla dall’opporsi al titanno: ma lascia che io e la pazzia che spira da me/soffriamo questa prova tremenda: io non soffrirò/nulla di così grave da non morire nobilmente"peivsomai ga;r ouj - tosou`ton oujden w{ste mh; ouj kalw`~ qanei`n ( Antigone, vv. 95 - 97).

Soltanto nella bellezza si può tollerare il dolore di vivere, afferma Polissena quando antepone una morte dignitosa a una vita senza onore: "to; ga;r zh'n mh; kalw'~ mevga~ povno~, (Ecuba , v. 378), vivere senza bellezza è un grande tormento".

 

L’esercito ateniese arriva ad Argo e solleva una polvere che oscura le cime dei monti

 

I Tebani fuggono e Teseo non infierisce: la sua destra disdegna un sangue facile (nec facilem dignatur dextra cruorem, 737). Creonte è odiato da tutti, molti tra i suoi si ritirano e lui audax morte futura (760) grida a Teseo che non ha a che fare con ragazze armate di scudi “non cum peltifeis - ait - haec tibi pugna puellis - 761.

Ricorda i caduti argivi Tideo, Ippomedonte e Capaneo.

Teseo lo colpisce e avvisando i morti argivi, grida “venit ecce Creon!” (773)

Teseo dunque uccide Creonte ma non gli nega il sepolcro. Tebani e Ateniesi fanno la pace, quindi arrivano di corsa le donne argive come Baccanti. Infine i riti funebri con Evadne che sale sul rogo di Capaneo, e Atalanta che invoca il figlio Partenopeo.

Stazio conclude scrivendo che ci ha messo 12 anni di cure e di veglie per comporre il poema - o mihi bissenos multum vigilata per annos - Thebai - (811 - 812) e ormai la mia nave dopo tanto mare ha meritato il porto “et mea iam longo meruit ratis aequore portum” (809).

Cfr. Dante: “per coglier miglior acque alza le vele/omai la navicella del mio ingegno” (Purgatorio, I, 2) e ne ha soddisfazione poiché l’imperatore (Domiziano) si degna di leggere laTebaide e la gioventù italica ne studia e impara a memoria i versi - “iam te magnanimus dignatur noscere Caesar - itala iam studio discit memoratque iuventus” (814 - 815). Congeda l’opera chiedendole di non competere con l’Eneide ma di seguirne le orme con eterna venerazione. I detrattori verranno annientati. I detrattori moriranno mentre tu riceverai onori anche quando non ci sarò più.

 

giovanni ghiselli

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