giovedì 3 settembre 2020

"Oreste" di Euripide. XXVIII parte (vv. 1621-1693). Traduzione mia

Deus ex machina
in una rappresentazione al teatro greco di Siracusa
Oreste di Euripide. "Oreste" di Euripide. XXVIII parte (vv. 1621-1693)
Traduzione mia

Conclusione del dramma con Apollo deus ex machina 

Menelao
O terra dei Danai e abitanti di Argo ricca di cavalli,
avanti, non verrete in aiuto con piede veloce per combattere?
Poiché costui vuole infliggere violenza all’intera città
per restare in vita dopo avere commesso l’empio assassinio della madre.

Apollo
Menelao, poni fine alla tua arroganza affilata: 1625
sono qui io, Febo, figlio di Latona che ti chiamo da vicino,
e anche tu che impugnando la spada sorvegli questa fanciulla,
Oreste, perché sappia le conclusioni che vengo a portare.
Elena che tu hai mancato benché fossi desideroso
di ucciderla, pieno d’ira contro Menelao, 1630
è questa che vedete nelle plaghe del cielo,
salva e non morta per mano tua.
Io l’ho salvata e l’ho sottratta alla spada
tua, ricevuto l’ordine da Zeus padre.
Infatti è figlia di Zeus e deve vivere immortale, 1635
e nelle plaghe dell’etere sarà seduta vicino
a Castore e Polluce, protettrice dei marinai.  
Tu prendi un’altra sposa da tenere in casa,
poiché gli dèi con la bellezza di questa
fecero scontrare Elleni e Frigi, 1640
e posero in atto le morti, per togliere dalla terra
l’onta dell’affollamento esorbitante dei mortali.   
Così stanno le cose che riguardano Elena; tu, invece,
Oreste, devi varcare i confini di questa terra
e abitare il suolo Parrasio per il giro di un anno. 1645
Sarà chiamato prendendo il nome dal tuo esilio
da parte dagli Azani e dagli Arcadi  tanto da nominarlo Oresteo.
Da lì, andato alla città degli Ateniesi,
rendi conto del sangue dell’uccisione della madre
alle tre Eumenidi: gli dèi, giudici del processo, 1650
ti daranno sul colle di Ares il voto più santo
dove è destino che tu vinca.
Quella su cui Oreste, tieni la spada vicino al collo,
Ermione, è destino che tu la sposi; mentre Neottolemo
che presume di sposarla, non la sposerà mai. 1655
Infatti ll suo destino è morire per spada delfica
mentre reclama giustizia per la morte di Achille.
Poi, dai il letto della sorella a Pilade cui un  tempo
l’hai promesso: lo aspetta in seguito una vita felice.
Tu, Menelao, lascia che Oreste abbia potere su Argo 1660
e vai a regnare sulla terra spartana,
con la dote di una sposa che sempre finora
ha continuato a darti travagli infiniti.
I rapporti di questo qui con la città li sistemerò bene io
che l’ho costretto ad ammazzare la madre. 1665

Oreste
O Lossia oracolare, non eri dunque un profeta falso
dei tuoi vaticini, ma veritiero.
Epppure in me entrava la paura di avere creduto di udire la tua
voce mentre sentivo quella di un demone maligno.
Ma è finita bene, obbedirò alle tue parole. 1670
Ecco, libero Ermione dalla minaccia di morte,
e accetto il talamo, quando il padre me lo dia.

Menelao
O Elena figlia di Zeus, addio:  invidio te
che abiti la dimora felice degli dèi.
Oreste, a te prometto in moglie mia figlia, 1675
siccome lo dice Febo: tu nobile da una nobile
sposandola possa trarne gioia, tu e io che te la do.

Apollo
Andate dunque ciascuno dove ordiniamo,
e ponete fine alle contese.

Menelao
Bisogna obbedire 1679

Oreste
Anche io sono sono tale: libo e mi accordo con gli eventi, 1680
Menelao, e con i tuoi vaticini, Lossia.

Apollo
Andate dunque per ls vostra strada con metodo, onorando Irene
la più bella tra le dèe, e io
condurrò Elena nel palazzo di Zeus,
giungendo fino al cielo degli astri luminosi, 1685
dove seduta accanto a Era e alla sposa di Eracle
Ebe, sarà una dea sempre onorata
dagli uomini con libagioni,
e con i Tindaridi  figli di Zeus
protettrice dei marinai sull’umido mare 1690

Coro
O grande, veneranda vittoria, possa tu
Occupare la mia vita
E non cessare di incoronarmi

Pesaro, 3 settembre 2020 ore 11, 37 giovanni ghiselli

p. s.
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