domenica 13 settembre 2020

Le donne nella letteratura antica. Presentazione del mio prossimo corso alla "Primo Levi" di Bologna


Presentazione del corso di 10 incontri che terrò nell’Università Primo Levi di Bologna ogni martedì dal 13 ottobre (orario 18 - 20).
 
Le donne presenti nella letteratura antica possono essere figure secondarie oppure protagoniste o comprimarie.
Nei poemi greci vedremo che dove prevale la guerra, cioè nell’Iliade, tre figure femminili hanno la funzione di sostenere, consolare, moderare la furia bellicosa degli uomini quali mogli (Andromaca) o madri (Tetide, Ecuba).
Elena, l’amante, tende invece a biasimare Paride che schiva la guerra.
 
Nei poemi di avventura (Odissea e Argonautiche) le donne sono predominanti con la loro autorevolezza come Arete con Alcinoo o Penelope con i proci, oppure risolutive con le arti magiche come Circe e Medea.
Calipso tiene prigioniero Ulisse “lui solo, che bramava il ritorno e la sposa,/la veneranda ninfa Calipso tratteneva, splendida tra le dee,/in spelonche profonde, agognando che fosse suo sposo” (Odissea, I, 13 - 15) però, ricevuto l’ordine supremo di lasciarlo partire, non solo obbedì ma gli fornì un aiuto per il viaggio pericoloso.
La “nasconditrice solitaria” dunque è il tipo della dea abbandonata da un mortale.
 
Per quanto riguarda i poemi latini, analizzeremo a fondo il quarto libro dell’Eneide con la storia di Didone fatta innamorare da Venere e morire dalla spietatezza del “pio” Enea, poi prenderemo in considerazione altri tipi di donne in altri poemi: le mogli (Cornelia e Giulia), l’amante (Cleopatra) e la strega (Erichto) del poema Pharsalia di Lucano; quindi Antigone, Giocasta, Evadne, e pure la Sfinge della Tebaide di Stazio.
Le confronteremo con le medesime figure o prefigurazioni presenti in molte tragedie.
 Nell’altro poema di Stazio, l’ Achilleide, vedremo la madre di Achille che cerca invano di tenere il figlio lontano la guerra di Troia , poi ricorderemo Deidamia che entra nella categoria delle donne abbandonate.
 
Bologna 13 settembre 2020. giovanni ghiselli

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