venerdì 18 settembre 2020

Lucano XLVI. Pharsalia VIII (vv. 506-662)

J.H. Valda, L’assassinio di Pompeo

Argomenti

L’assassinio di Pompeo che muore con grande dignità. Pompeius patiens e il lamento di Cornelia

 

Potino continua: “Pompeo rapitur civilibus umbris (505) è trascinato dalle ombre dei suoi concittadini: “non soceri tantum arma fugit: fugit ora senatus - cuius Thessalicas saturat pars magna volucres” (506 - 507) fugge le facce del senato gran parte del quale sazia gli uccelli della Tessaglia.

 Noi eravamo alleati di Pompeo ma ora lui ha perso: “rapimur quo cuncta feruntur” (522) siamo trascinati dove tutti vengono portati. Del resto non abbiamo un esercito forte

Non c’è mai lealtà che scelga come amici i disgraziati: “nulla fides umquam miseros elegit amicos” 535), non c’è lealtà che scelga come amici i disgraziati.

Qui termina il discorso dell’eunuco che convinse tutti: “assensere omnes sceleri” (536) - Il faraone fanciullo è felice del fatto che i suoi servi gli hanno dato importanza. Sceleri delectus Achillas (538). Il sicario e i suoi complici si imbarcano dove la perfida tellus (l’Egitto, non Albione) si allunga in un promontorio. I mostri - monstra - osano il crimine contro un grande della storia romana e osa anche il semivir inserirvi le mani sporche. Il fanciullo riprovevole - puer improbus 557 doveva il suo trono a Pompeo.

La scelerata manus si accostacon una piccola barca a Pompeo giunto nei pressi degli infanda litora - 562 - 563. Magno capisce che tale accoglienza prelude al suo assassinio sed cedit fatis 575 letumque iuvat praeferre timori (574) gli va bene anteporre la morte alla paura.

 

Cornelia vuole seguirlo sulla barca nemica: “quo sine me, crudelis, abis? Iterumque relinquor - Thessalicis summota malis? Numquam omine laeto - distrahimur miseri (585 - 587), vengo abbandonata una seconda volta dopo essere stata tenuta lontana dalle sciagure della Tessaglia? Mai noi due disgraziati veniamo separati con un buon auspicio

 Potevi lasciarmi a Lesbo: “An tantum in fluctus placeo comes?” (589) ti piaccio come compagna solo per le onde del mare? Pendet anxia puppe (590) rimane a penzoloni sulla poppa. Sulla nave egizia lo aspetta un soldato romano: Settimio. Pompeo perdiderat iam iura sui aveva già perduto ogni diritto su se stesso (612). Tum stringere ferrum regia monstra parant (650) i mostri del re si preparano a sguainare le spade. Pompeo si coprì il volto, chiuse gli occhi e trattenne il respiro ne quas effundere voces - vellet et aeternam fletu corrumpere famam (616 - 617).

 Fu funestus Achillas a infilargli la spada nei fianchi. Pompeo non cerca di schivare il colpo né parla. Atque haec in corpora volvitnunc consule famae (624) ora pensa alla tua fama

Fata tibi longae fluxerunt prospera vitae (625) il destino della tua lunga vita è fluito prospero. Ne cede pudori (627) non cedere alla vergogna di essere ammazzato da questo sicario: ti ha ucciso Cesare. “sum tamen, o superi, felix, nullique potestas –hoc auferre deo” sono tuttavia un uomo di successo, o numi, e nessun dio può portarmi via questo. Mutantur prospera vita, nella vita la prosperità cambia, non fit morte miser, non si diventa infelice con la morte. Claude, dolor, gemitus, tieni chius,i dolore, i tuoi gemiti.

 Cornelia e mio figlio vedono questo assassinio.

Cornelia invece miserandis aethera complet - vocibus (638 - 639)

Accusa se stessa: “O coniunx, ego te scelerata peremi” (639), sono stata io scellerata a ucciderti.

La sosta a Lesbo ha consentito a Cesare di giungere in Egitto prima di te. Cornelia vorrebbe saltare nel mare e morire affogata aut mihi praecipitem, nautae, permittite saltum, oppure impiccarsi aut laqueum collo tortosque aptare rudentis (654 - 655) o lasciate che adatti al collo un cappio fatto di funi annodate, o un uomo Magno dignus mi trapassi con la spada. Ciò detto svenne tra le mani dei marinai (662). 

 

giovanni ghiselli 

 

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