NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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lunedì 4 ottobre 2021

Aristofane, "Lisistrata". 8. Insulti reciproci tra il vecchio maschio e la femmina vecchia. Non è eterno il richiamo benevolo dei sessi

 

Shielding Her Coynte
illustration for Lysistrata
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I due vecchi si  insultano e minacciano a vicenda finché il maschio menziona Euripide -  sofwvtero" poihthv" del quale non c’è poeta più sapiente, citandone, o parodiandone, un verso: “oujde;n ga;r ou{tw qrevmm j ajnaidev" ejstin wJ" gunai'ke" - 369, infatti nessun animale è così  impudente come le donne.

 

I vecchi corifei dei due cori continuano a scambiarsi battute salaci e minacce:

il maschio dice che è venuto  con il fuoco per innalzare  una pira alle donne, la femmina risponde che ha portato l’acqua per spengere la pira o almeno ripulire il vecchio dalla sporcizia -  rJuvmma 377 -

L’uomo replica dandole della vecchia sudiciona - saprav - 378, quindi rivendica il poprio ruolo di persona libera -  ejleuqevra ga;r eijmi 379.

La corifea versa l’acqua sul corifeo nemico e gli dice: “a[rdw s j o{pw" ajmblastavnh/", ti annaffio perché tu rifiorisca.

 

Il vecchio fa: io sono già secco e tremante. E la donna: allora scaldati da solo con fuoco.

 

Sentiamo Pirandello sui contrasti in Aristofane, sulle sue burle spietate, sulla mancanza di umorismo, cioè di compassione e carità.

“In Aristofane non abbiamo veramente il contrasto, ma soltanto l’opposizione. Egli non è mai tenuto tra il sì e il no   egli non vede che le ragioni sue, ed è per il no testardamente, contro ogni novità, cioè contro la retorica, che crea demagoghi, contro la musica nuova, che, cangiando i modi antichi e consacrati, rimuove le basi dell’educazione, e dello Stato, contro la tragedia di Euripide che snerva i caratteri e corrompe i costumi, contro la filosofia di Socrate, che non può produrre che spiriti indocili e atei, ecc.

(…) la burla è satira iperbolica, spietata. Aristofane ha uno scopo morale, e il suo non è mai dunque il mondo della fantasia pura. Nessuno studio della verisimiglianza: egli non se ne cura perché si riferisce di continuo a cose e persone vere (…) e non crea una realtà fantastica come, ad esempio, lo Swift (…) Umorista non è Aristofane ma Socrate…Socrate ha il sentimento del contrario; Aristofane ha un sentimento solo, unilaterale. Aristofane dunque, se mai, può essere considerato umorista soltanto se noi intendiamo l’umorismo nell’altro senso molto più largo, e per noi improprio, in cui siano compresi la burla, la baja, la facezia, la satira, la caricatura, tutto il comico insomma nelle sue varie espressioni” (Pirandello, L’umorismo, p. 45)

 

Pesaro 4 ottobre 2021 ore 11, 23

giovanni ghiselli

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