sabato 17 ottobre 2020

Il sabato di sole e il parco desinare all’Arci di San Lazzaro

 Credevo che tra le cose più tristi del mondo ci fosse il gioco delle carte. Oggi da studente e povero, quale mi ritrovo tuttora a essere pur dopo i tanti decenni trascorsi tra libri amori e bicicletta, sono tornato a desinare nella mensa dell’ARCI di San Lazzaro. Dopo quasi due ore di bicicletta mi sono seduto con la mia insalata mista in un tavolo al sole. Leggevo il giornale e osservavo.

 Ebbene, ho notato delle cose ancora più tristi del giocare le carte: guardare quelli che le giocano stando attenti, immobili  muti e in piedi, dietro le spalle dei giocatori che fumano e gridano freneticamente. Ma giocatori e  spettatori almeno sono vecchi, magari non quanto me, però senza dubbio anziani.

Ebbene ancora più tristi e desolati sono i giovani continuamente fissi sui telefonini.

Noi  vecchierelli quando eravamo ancora sani e snelli, ossia  nell’età più bella, guardavamo le ragazze per le vie dei borghi e miravamo e, se eravamo mirati, in cor ci si allegrava.

E se di sera andavamo a ballare, lo facevamo per cingere la vita di una ragazza carina e guardarla negli occhi e cercare di piacerle parlando, dicendo parole intelligenti e seduttive. Nel resto del tempo leggevamo per trovare i verba e il verbum risolutivo sperando che il logos potesse incarnarsi in corpo di donna, poi prendevamo il sole e facevamo sport per migliorare il nostro aspetto e renderci più attraenti. Sapevamo che german di giovinezza è amore, sicché impiegavamo il nostro tempo migliore per non rimanere esclusi da tale fratellanza o sorellanza.

Ad alcuni di noi, quorum ego lo dico senza vergogna,  queste  abitudini belle e buone assai sono rimaste ancora sebbene la beata gioventù sia già tanto lontana.

Baci

gianni  

p.s

I am an old man

A dull head amomg windy spaces (T. S. Eliot. Gerontion)

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