Il virus è versatile come la sventura.
Ho notato una callida, inopinata iunctura nel poema di Apollonio Rodio La offro a quanti dei miei lettori sono disgustati dal parlare talora scorretto, spesso insignificante di chi non ha mai letto libri buoni, cioè per lo meno scritti bene.
Dunque l’accostamento accorto e inaspettato, sorprendente di sostantivo e aggettivo è “ a[thn poluvtropon” (Argonautiche, III, 600) in accusativo perché, dice Eeta, devo guardarmene e tenerla lontano.
Significa la sventura versatile, che si volge da ogni parte.
Non ci fa venire in mente il virus? Per sconfiggerlo dobbiamo anche noi essere versatili, ossia volgerci via via dalla parte opposta alla velenosa, ed evitare i contagi derivanti dagli accostamenti inopinati malaccorti e dannosi.
gianni
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