martedì 27 ottobre 2020

Mentre insegno imparo anche

Per masticare e digerire il cibo necessario al corpo sono indispensabili le due file dei denti. Quella che sta sopra e quella di sotto.

Cfr. Marco Aurelio, imperatore (161-180 d. C.)  e filosofo, che scrive: noi siamo nati per darci aiuto reciproco ("pro;" sunergivan"), come i piedi, le mani, le palpebre, come le due file dei denti. Dunque l'agire  uno a danno dell'altro è cosa contro natura ("to; ou\n ajntipravssein ajllhvloi" para; fuvsin"). (A se stesso , II, 1)

 

Per masticare e digerire il pane  della cultura, benefica a tutte la persone umane, è necessaria la sinergia tra il docente e i discenti che si ascoltino, si guardino in faccia, arrivino persino a scambiarsi i ruoli.

Homines dun docent discunt e viceversa.

Non dobbiamo dimenticare che l'insegnamento e l'apprendimento sono interdipendenti: "homines, dum docent discunt "[1] mentre si insegna si impara. Dagli studenti ho imparato e imparerò sempre molto: "Quaeris quid doceam? etiam seni esse discendum"[2], vuoi sapere che cosa insegno? che anche un vecchio deve imparare.

Dobbiamo dirlo ai nostri allievi: “Si ripaga male un maestro, se si rimane sempre scolari”[3].

  Tutti gli insegnanti, tutte le persone per bene, non dovrebbero mai smettere di  imparare :"semper homo bonus tiro est ", l'uomo onesto fa  tirocinio per tutta la vita, ha scritto Marziale[4] (12, 51, 2).

E già Solone: Invecchio imparando sempre molte cose " ( ghravskw d j ajei; polla; didaskovmeno", fr.22 D., v. 7).

 

giovanni ghiselli

 

p.s

Sto andando dai miei allievi della Primo Levi. Ho molto da raccontare. Finirò il capitolo sull’Odissea e inizierò quello sulle Argonautiche. Credo che susciterò il loro interesse e penso che imparerò a mia volta diverse cose da loro

 

Statistiche del blog

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Anche questi lettori, pur distanti, sono in qualche modo miei allievi.

Io cerco sempre di offrire molto a chi ascolta o mi legge e anche quelli che per la distanza non possono fruire di tutto, ricevono comunque qualche cosa di buono, di utile e piacevole per loro. Lo capisco dal fatto che continuano a leggermi.



[1] Seneca, Epist., 7, 8.

[2] Seneca, Epist., 76, 3.

[3] F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, p. 92.

[4] 40ca- 104 d. C.

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