venerdì 23 ottobre 2020

La preghiera di oggi

La rinascita del grano prefigura la nostra resurrezione

 

Oggi non ho visto il sole siccome era oscurato. Ma ho ammirato la vita risorta nel grano la cui nascita, morte e resurrezione corrisponde a quella del Cristo e al circuito delle nostre vicende terrene.

Negli anni Cinquanta quando ero bambino  le zie Rina e Giulia mi portavano a Tavullia e a Montegridolfo quando andavano nei poderi della madre loro a segnare su un quaderno i quintali di grano che uscivano dalla macchine delle battiture. Allora io guardavo con lieta meraviglia i chicchi d'oro raccolti nei sacchi, poi andavo a tuffarmi nei mucchi versati sul pavimento della casa padronale. Era la metà nostra.

 Andavo anche alla vendemmia poiché le famiglie dei mezzadri mi incuriosivano e mi interessava il loro modo di vivere, povero e dignitoso, però era il grano era la mia massima attrattiva. Non sapevo nemmeno perché. Ora lo so.

Il grano risorge e fa sperare la stessa vicenda a noi che siamo mortali, eppure forse torneremo in questo meraviglioso paradiso che è la Terra.

Oggi non andavo in salita ma pedalavo in pianura cercando di vedere il grano già uscito dalla madre di tutto. Giravo già da mezzora scrutando i campi situati tra Bologna, Ozzano e Idice, quando, sulla sinistra, ho visto l’erba spuntata dai cicchi seminati.

Mi sono commosso, anche perché pure la mia nascita risale a questa stagione. Sono sceso dalla bicicletta, ho attraversato la strada, mi sono inginocchiato sul margine del campo e accarezzando gli erbosi fili verdi ho sussurrato: “Ecco io mi prostro/o benedetti al suolo,/e bacio questi sassi e queste zolle”. Avevo le lacrime agli occhi.

Mi sono passati accanto sulla strada due uomini esclusivamente tellurici e uno ha detto all’altro, alzando la voce: “Guarda che scena vergognosa! Quel vecchio a mezzogiorno è già ubriaco fradicio!”

Iam senior, ho pensato, sed cruda mihi viridisque senectus”.

 Viridis e cruda quanto il grano appena spuntato dandomi tanta gioia.

Baci

Gianni

Bologna 23 ottobre 2020 ore 17, 15

giovanni ghselli

 

p. s

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