NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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giovedì 15 ottobre 2020

"Filosofi lungo l'Oglio" VII

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Argomenti

Contro la disumanità dei sacrifici umani. Condanne della condanna a morte. Euripide (Ecuba) e Seneca (Troiane)

 

 

L’ Umanesimo che è amore della vita delle donne e degli uomini condanna i sacrifici umani.

Contro i sacrifici umani si esprime umanamente la vecchia regina troiana nell'Ecuba di Euripide che accusa la disumanità dei politici demagogici rappresentati da Odisseo: "Forse il dovere li spinse a immolare un essere umano/presso una tomba (ajnqrwposfagei'n - pro;" tuvmbon) , dove sarebbe più adatto il sacrificio di un bue? (e[nqa prevpei bouqetei'n ma'llon prevpei; vv. 254 - 261).

 

Poco più avanti Ecuba supplica Odisseo di non ammazzare la figlia con un verso che è un'alta espressione di umanesimo in favore della vita: "mhde; ktavnhte: tw'n teqnhkovtwn a{li"" (v. 278), non ammazzatela: ce n’è abbastanza di morti. 

 

Nelle Troiane di Seneca, Agamennone prende una posizione analoga davanti allo spietato Pirro che esige il sacrificio di Polissena:"Quidquid eversae potest/superesse Troiae, maneat: exactum satis/poenarum et ultra est. Regia ut virgo occĭdat/tumuloque donum detur et cineres riget/et facinus atrox caedis ut thalamos vocent,/non patiar. In me culpa cunctorum redit:/qui non vetat peccare, cum possit, iubet " (vv.285 - 291), tutto ciò che può sopravvivere di Troia sconvolta, rimanga: è stato fatto pagare abbastanza in fatto di pene e anche troppo. Non permetterò che la ragazza figlia della regina muoia e la sua vita sia donata a una tomba e spruzzi di sangue le ceneri e che il misfatto atroce dell’assassinio chiamino cerimonia nuziale: la colpa di tutti i misfatti ricade su me: chi non impedisce un delitto, quando può, è come se lo avesse ordinato.

Se deve essere fatto un sacrificio in onore di Achille, continua il dux "caedantur greges/fluatque nulli flebilis matri cruor" (vv. 296 - 297), si ammazzino animali del gregge e scorra il sangue che non faccia piangere nessuna madre umana. Questi ultimi versi magari non vanno bene agli animalisti che talora arrivano ad anteporre le bestie agli uomini. Mi sta a cuore questa condanna della condanna a morte.

 

Bologna 15 ottobre 2020, ore 10, 35 giovanni ghiselli

 

p. s

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