sabato 17 ottobre 2020

"Argonautiche" di Apollonio Rodio. 2. I canto (vv. 1-140)

Konstantinos Volanakis, Argo
Argomenti

Il catalogo degli eroi argonauti: sono i padri di quelli che andranno a Troia elencati nel II canto dell’Iliade. Il mito greco è genealogico e pure la storia tende a esserlo.

La morte dei profeti

Prima parte

 

Apollonio compila il catalogo degli eroi.

Il primo è Orfeo (v. 23) consigliato da Chirone.

Dicono che con il suo canto egli ammaliasse - qevlxai - le dure pietre dei monti e le correnti dei fiumi (26 - 27) . Con l’incanto della sua cetra fece scendere le querce giù dalla Pieria - qelgovmeno" fovrmiggi kathvgage Pierivhqen - 31 -

Chirone aveva suggerito a Giasone di invitarlo all’impresa associarselo. Orfeo saprà superare con il suo canto quello delle sirene durante il ritorno (IV canto)

 

“Orfeo, delicato e pensoso - tutti vinceva col suono della lira”[1].

 

Poi c’era Polifemo che veniva da Larisa in Tessaglia. Aveva partecipato alla lotta dei Lapiti contro i centauri che durante le nozze di Piritoo con Ippodamia tentarono di fare violenza alle donne, come viene raffigurato dal maestro di Olimpia nel fontone occidentale del tempio di Zeus. La sconfitta dei centauri è il superamento del caos.

C’era Ificlo il fratello di Alcimede e zio materno di Giasone.

C’era Admeto signore di Fere ricca di greggi, 51 la cui moglie Alcesti era la più bella tra le figlie di Pelia. E anche la più intelligente e la più buona. Infatti non cadde nella rete ordita da Medea e salvò la vita del marito (cfr. l’Alcesti di Euripide).

 E’ Omero che la ricorda appunto come donna divina, la più bella tra le figlie di Pelia - [ Alkesti" Pelivao qugatrw`n ei\do" ajrivsth - Iliade II, 725

Viene ricordata durante il catalogo delle navi come madre di Eumelo il re di Fere e Iolco che guidò 11 navi a Troia.

Poi il vate Mopso. Il suo destino era morire in terra di Libia : “nessun male è così remoto dagli uomini che non lo incontri” (I, 82).

Cfr. la sventura versatile (III. 600 - a[thn poluvtropon - )

Mopso morirà morso da un serpente e rimarrà sepolto in Libia lontana dalla Colchide quanto l’Oriente e il tramonto

 

 Poi c’erano i due figli di Eaco re di Egina: Telamone (padre del primo Aiace, quello più grosso e più grande) e Peleo

Avevano ucciso il loro fratello Foco ed erano docuti fuggire da Egina, Telamone a Salamina e Peleo a Ftia, in Tessaglia.

C’era Favlhro", l’eroe eponimo del porto di Atene.

Invece una acatena invisibile ajivdhlo" desmov" tratteneva sotto terra uJpo; cqovna e[ruke Teseo invece, il maggiore tra i figli di Eretteo, siccome aveva seguito Piritoo per una inutile strada keinh;n oJdovn (103) mancanza di mevqodo". Volevano rapire Persefone. Se ci fossero stati, avrebbero reso più facile l’impresa.

 Il timoniere Tifi era abilissimo nel valutare la rotta osservando il sole e le stelle.

Atena aveva istruito Argo a costruire la nave, la migliore, se non la prima.

Poi c’è Eracle che rappresenta l’eroismo arcaico. Aveva appena catturato il cinghiale dell’Erimanto e lo aveva scaricato vivo e incatenato nella piazza di Micene. Era accompagnato dal giovane amasio Ila.

Poi Nauplio il padre di Palamede che verrà fatto morire da Odisseo e Idmone, l’altro indovino destinato a morire ucciso da un cinghiale (II libro) . Si imbarcò pur sapendo dagli uccelli il suo destino di morte (140).

Cfr. la Sibilla del Satyricon

 

I profeti muoiono quando tramontano gli dèi

Una Sibilla cui dio non dà segni poiché gli uomini non sono religiosi (quia nos religiosi non sumus , 44), è quella del Satyricon (48): "Nam Sibyllam quidem Cumis ego ipse oculis meis vidi in ampulla pendere, et cum illi pueri dicerent: Sivbulla, tiv qevlei"; , respondebat illa: jApoqanei'n qevlw.



[1] Goethe, Faust II, Notte di Valpurga classica, 7375 - 7376

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